Due bruciaincenso celadon del periodo Koryŏ

Vari secoli sono passati da quando questi due bruciaincenso attirarono l'attenzione di un emissario cinese dello stato di Song. Ancor oggi questi squisiti bruciaincenso coreani (tesori num. 1026 e 1027) sembrano emanare la fragranza dei tempi andati.


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ltre al vasellame di tutti i giorni, come piatti e ciotole, i lavori in ceramica verde-azzurra, nota come celadon, creati in Corea durante il periodo Koryŏ (Goryeo) (918-1392) comprendono una varietà di resti storici collegati al buddismo e al taoismo, che erano apprezzati in diversi circoli culturali. Le opere in celadon comprendevano urne cinerarie, bruciaincenso, bottiglie per l'acqua, immagini di Budda, di Bodhisattva e di altre figure del pantheon buddista, campane e altri articoli religiosi. I più comuni di questi oggetti erano però i bruciaincenso.

I bruciaincenso di ceramica celadon si potevano trovare nei templi buddisti e taoisti, oltre che nelle residenze della gente comune. Prodotti in continuazione durante il periodo Koryŏ, col tempo subirono mutazioni nel tipo, nella forma e nella decorazione, in accordo con le tendenze prevalenti. Erano influenzati dagli stili delle ceramiche cinesi ed, effettivamente, si possono notare fra gli uni e gli altri varie somiglianze nella forma e nelle decorazioni. Alcuni dei bruciaincenso in ceramica furono creati seguendo lo stile dei bruciaincenso in metallo. A modo loro, questi oggetti incorporano la grazia e l'eleganza dei celadon di Koryŏ.

Le caratteristiche dei celadon

I bruciaincenso di ceramica celadon si possono classificare in quattro tipi in base al loro aspetto e alle decorazioni. I due tipi prevalenti sono quelli con corpo cilindrico, decorati con figure di animali o di creature mitiche, come draghi, anatre o leoni, e quelli con corpo quadrato o rettangolare, che seguono nella forma i bruciaincenso in metallo. Soprattutto, i tratti caratteristici dei lavori in celadon del periodo Koryŏ sono la luminosità traslucida della vernice vetrosa (glaze) e le realistiche figure decorative.

Bruciaincenso a tre zampe in ceramica celadon decorato
con una tartaruga-drago. Dodicesimo secolo,
altezza 10,2 cm, diametro alla bocca 10,2 cm, diametro
alla base 13,1 cm, larghezza 18,3 cm.  Tesoro num. 1027.

Tipicamente, i bruciaincenso sono messi in risalto da figure scolpite che decorano un corpo cilindrico supportato da tre zampe corte. Al fondo dell'interno del corpo si trova una superficie piana, sulla quale viene bruciato l'incenso. Il fumo che sale dall'incenso che brucia si dirige in alto, verso la figura dell'animale che si trova nella parte alta del coperchio, studiato in modo che il fumo possa passare attraverso la bocca, come se l'animale esalasse un filo di fumo fragrante.

L'esempio rappresentativo di questo tipo di bruciaincenso è il bruciaincenso di ceramica celadon a tre zampe decorato con una tartaruga-drago (tesoro numero 1027, rappresentato qui sopra). La parte alta del coperchio è decorata con una grande figura di tartaruga-drago. Il corpo della creatura è inciso con il motivo del guscio della tartaruga, così da assomigliare effettivamente al corpo di una tartaruga, mentre la testa è quella di un drago con le corna fornito di una lunga barba fluente e con la bocca spalancata mentre grida verso il cielo. Sul coperchio è inciso il simbolo del fulmine, mentre sulla superficie del corpo sono incise delle nuvole vaporose. Le tre zampe che sorreggono il corpo sono scolpite in modo da somigliare a teste di creature mostruose, il che simboleggia la capacità della tartaruga-drago di sopprimere gli spiriti cattivi. La superficie è coperta da una vernice vetrosa chiara e luminosa che sembra giada, da cui il nome di “verde celadon” con cui è nota. Questo oggetto, che è dinamico e allo stesso tempo dignitoso e intrigante, è riconosciuto come un capolavoro della ceramica celadon di Koryŏ per i suoi dettagli decorativi scolpiti in modo così elaborato.

Il bruciaincenso rettangolare in ceramica celadon con un motivo di creature mitiche in rilievo (tesoro numero 1026) è fornito di due manici quadrati, uno per ognuno dei lati più brevi del bordo superiore. Questo bordo ha un'indentellatura a gradino per il posizionamento di un coperchio che sfortunatamente è andato perso.

Bruciaincenso rettangolare in ceramica celadon con
motivo di creatura mitica in rilievo. Dodicesimo secolo,
altezza 11,8 cm, bocca 17,5 cm x 4,9 cm, base 12,5
cm x 9,4 cm. Tesoro num. 1026.

La superficie esterna del corpo del bruciaincenso è decorata con un motivo ripetuto di cerchi con volute concentriche e disegni geometrici, mentre l'area inferiore presenta una creatura mitica incisa in rilievo su uno sfondo di fulmini stilizzati. Questa creatura mitica che simboleggia l'avidità era usata per decorare vasi rituali come ammonimento alla gente a non soccombere all'avidità. Questo lavoro è decorato con motivi particolarmente intricati, complessi e delicati, che risultano elegantemente completati dalla sottile lucentezza della vernice vetrosa del celadon.

Molto considerati in Cina

Le caratteristiche degne di nota dei bruciaincenso coreani in ceramica celadon si trovano citate nel testo cinese Xuanhe Fengshi Gaoli Tujing che registra in dettaglio la cultura di Koryŏ. L'emissario Xu Jing dello stato cinese di Song visitò Koryŏ nel 1123 e poi scrisse il citato libro dopo essere tornato in Cina. Il libro, che fu presentato nel 1124 all'imperatore Song Huizong (r. 1100-1125), fornisce informazioni sulle diverse varietà di lavori che Xu Jing osservò durante la sua visita a Koryŏ, fra cui vari oggetti in ceramica celadon, lavori in metallo e in lacca. Fra i lavori in celadon, quelli citati più volte sono i bruciaincenso con decorazioni scolpite. In particolare, Xu Jing espose nei particolari il suo apprezzamento per un bruciaincenso decorato con un leone che procedeva tra i fiori di loto, lodandone il dettaglio decorativo e l'eccezionale vernice vetrosa. Benché la Cina Song fosse famosa per la propria ceramica celadon, la scultura squisita e il colore sottile dei bruciaincenso dello stato coreano di Koryŏ costituirono una fonte di fascino per Xu Jing. Certamente, attraverso questo resoconto scritto, egli cercò di rendere nota anche in Cina la loro raffinata bellezza.

Nel momento in cui le ceramiche celadon raggiunsero il loro culmine nel dodicesimo secolo (si vedano anche le immagini nella pagina di presentazione) esse erano caratterizzate da una diversità di forme, da decorazioni elaborate e da un'eccezionale vernice vetrosa con una sfumatura di verde che rendeva gli oggetti simili a gioielli. Questo fu il periodo in cui Xu Jing visitò Koryŏ e osservò il bruciaincenso con la tartaruga-drago e il bruciaincenso rettangolare. La sublime brillantezza traslucida della ceramica celadon durante la sua età dell'oro catturò così a fondo gli occhi e il cuore della gente della Cina Song che il cinese Taiping Laoren, nel suo libro Xiuzhongjin, descrisse questi capolavori come oggetti di una raffinatezza estrema.


Tratto da “Celadon Incense Burners of the Goryeo Period”, in Koreana, vol.19, n.4, inverno 2005. Testo originale di Jeon Seung-chang. Foto: Leeum, Samsung Museum of Art Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo