La cucina dei giorni di festa


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ome si prepara la tavola è una delle prime cose che una bambina, in una famiglia tradizionale, impara qui da noi, e questo succede anche in Corea. Ma l’idea della preparazione della tavola risulta in Corea alquanto diversa dalla nostra. Intanto la tavola normalmente usata nelle case coreane tradizionali è in realtà un leggerissimo tavolino basso, una specie di vassoio con le zampe, che si allestisce in cucina e che poi viene portato, già con tutte le vivande, davanti ai commensali, che se ne stanno seduti sul pavimento.

Il riso, la minestra e le posate (cucchiaio
e bastoncini) con alcuni piattini di contorno

Come si nota dalla figura qui a destra, il tavolino imbandito per un pasto normale non ha i piatti come i nostri, ma delle ciotole, mentre le posate che si usano sono soltanto due, il cucchiaio e i bastoncini di metallo. Normalmente non si usa né la forchetta, né il coltello, e non c’è neppure il bicchiere. Il tavolino non ha la tovaglia e non c’è neanche il tovagliolo.

In pratica, a parte le dimensioni del tavolo, quello che più differenzia la presentazione delle vivande, è che da noi queste vengono servite l’una dopo l’altra (il primo, il secondo, la frutta), mentre in Corea vengono portate tutte in una volta. Sul tavolino manca però la frutta, perché questa in Corea non si mangia durante i pasti, ma si offre in determinate occasioni, come quando viene un ospite in visita.

Per quanto riguarda ciò che viene consumato, un tipico pasto coreano comprende normalmente una ciotola di riso e una di minestra, con alcuni piattini di contorno che, oltre al kimchi, sempre presente, possono andare da 3 a 12, a seconda delle occasioni. In una famiglia normale i piattini con i contorni sono di solito tre o quattro. La figura illustrata sopra mostra un tavolino individuale, preparato per una sola persona, come potrebbe essere quello che viene portato davanti al cliente in un ristorante tradizionale, o che la moglie porta in camera al marito, tornandosene poi a consumare il proprio pasto in cucina. In famiglia, di solito si prepara un tavolino più grande, che può essere rettangolare o circolare. In questo caso ogni commensale avrà la sua ciotola di riso e la sua minestra, oltre alle sue posate, mentre i contorni sono in comune, cioè sono a disposizione di tutti i commensali che se ne servono con i bastoncini o con il cucchiaio. Durante il pasto non si beve né acqua, né vino, né altri alcolici.

Piatti per le feste

Le principali feste coreane sono il capodanno lunare (Seollal), la festa del raccolto (Chuseok) e il Giorno della prima luna piena (Jeongwol Daeboreum). Per capodanno e la festa del raccolto, i membri della famiglia si riuniscono per una cerimonia commemorativa in onore dei propri antenati e per far visita ai parenti. Ogni festività ha il suo speciale tipo di vivanda che viene sempre servita in quell’occasione.

Al capodanno lunare: “tteokguk”

Il primo giorno del nuovo anno secondo il calendario lunare è considerato dai coreani la festività più importante. In questa occasione c’è l’abitudine di mangiare tteokguk, una minestra tradizionale con una specie di gnocchi di riso che si presentano come delle fettine ovali, cotte in brodo con carne di bue e uova. Si dice che, mangiando una ciotola di tteokguk il primo dell’anno lunare, si invecchia di un anno. In Corea non si festeggia il compleanno individualmente come da noi, ma tutti (anche i bambini nati appena il giorno prima) invecchiano di un anno al capodanno lunare.

Alla prima luna piena dell’anno lunare: “ogokbap”

Nel giorno della prima luna piena dell’anno (il 15 gennaio del calendario lunare) la gente effettua dei riti per gli spiriti guardiani della comunità per cercare di evitare i disastri e la cattiva sorte, oltre a dare il benvenuto alla primavera che sta per arrivare. Essendo questo tradizionalmente il primo mese dell’anno, in tale occasione si fanno piani per il nuovo anno e ci si fa anche predire il destino dagli indovini.

Il cibo più rappresentativo per questo giorno è l’ogokbap, che è riso cotto a vapore mischiato con orzo, miglio “coda di volpe”, fagioli e miglio normale.

Si pensa che mangiare ogokbap garantisca longevità e buona salute per tutto l’anno.

Alla festa del raccolto: “songpyeon”

La festività del Chuseok segna il giorno in cui la luna si trova nel punto più pieno dell’anno. Questa è la stagione in cui l’abbontante raccolto di frutta e di granaglie permette di preparare una ricca tavola festiva.

Alla festa del raccolto non possono mancare dei pasticcini di riso a forma di luna crescente. Il riso raccolto quell’anno viene polverizzato e trasformato in una pastella con l’aggiunta di acqua salata. A questa pastella viene data la forma di piccoli spicchi di luna, riempiti di sesamo, castagne o fagioli.

Piccole nozioni di etichetta a tavola

In Corea non si deve prendere il cucchiaio e cominciare a mangiare prima degli anziani. È anche considerato maleducato parlare ad alta voce durante i pasti. Dopo aver finito di mangiare, si deve rimettere il cucchiaio e i bastoncini nel loro posto originale sul tavolino. Poi, non ci si deve alzare da tavola prima che gli altri membri abbiano finito il pasto. Quando si è invitati, dopo il pasto c’è l’usanza di complimentarsi per il cibo che si è gustato.


Tratto da Internet e in parte da “A Korean-Style Table Setting”, in Korea Policy Review, Giugno 2008. Senza indicazione dell’autore del testo e delle fotografie. Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo