Curiosità linguistiche del coreano

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L

e lingue a volte utilizzano dei modi di dire che, se considerati attentamente, possono suscitare ilarità o stuzzicare la nostra curiosità. Ecco alcune di queste cose simpaticamente strane nel coreano.

Si mangia, si beve o che cosa?

Anche se la lingua coreana distingue chiaramente le parole “mangiare” (먹다) e “bere” (마시다), la maggior parte dei coreani tende ad usare la parola “mangiare” quando dovrebbe invece dire “bere”. Parlando in coreano, i coreani dicono per esempio “mangiare vino” (술을 먹다), “mangiare acqua” (물을 먹다), “mangiare un caffé” (커피를 먹다) o perfino “mangiare una sigaretta” (담배를 먹다) invece di “fumare”. Ciò perché il verbo “mŏkta” (먹다), che sui dizionari troviamo tradotto con il nostro “mangiare”, è usato in una varietà di casi non direttamente legati al cibo.

Quando si soffre il caldo si usa dire “mangio il caldo” (더위를 먹어요), quando si sta invecchiando si dice “mangio l'età” (나이를 먹어요), quando si viene rimproverati si dice “ho mangiato rimproveri” (욕을 먹었다), per far sapere che si riceve lo stipendio si dice “mangiare lo stipendio” (녹을 먹다), essere sordi si trasforma in “mangiare le orecchie” (귀를 먹다), di un bambino che succhia il latte della madre si dice che “mangia la mammella” (젖을 먹어요) e si dice perfino “mangiare una nazione” (나라를 먹다) col significato di “invadere un paese”.

Il dottor Lee O-young, già ministro della cultura e del turismo, una volta ha fatto notare che l'uso diffuso di questa espressione è nato probabilmente a causa della fame e della povertà che la società coreana ha sofferto nei tempi pre-moderni. Nei tempi andati, “mangiare” era la preoccupazione principale della vita, specialmente quando uno aveva una grande famiglia da sfamare. Si capisce, quindi, perché ancora oggi i coreani definiscano i propri familiari con un'espressione che significa “bocche che mangiano” (식구 ). In Corea non è una cosa strana chiedere a qualcuno: “Quante sono le bocche che mangiano nella sua famiglia?”.

Una medicina per i topi? o per le scarpe?

Un'altra espressione molto usata nel coreano parlato è “yak” (, “medicina”), dal momento che la nozione di medicina è un qualcosa con la quale i coreani hanno una particolare familiarità. In effetti i coreani amano così tanto le medicine da dare termini medici a cose che non hanno nulla a che fare con la medicina: abbiamo allora la “medicina per i denti” (치약) che è il dentifricio, la “medicina per le scarpe” (구두약) che non è altro che il lucido da scarpe, e viene chiamato “medicina” anche l'insetticida. Per esempio, preferiscono usare il termine “medicina per le zanzare” (모기약) invece di insetticida per le zanzare, o “medicina per i topi” (취약) invece di veleno per i topi. A questo proposito è interessante notare che le parole "medicina" e "bustarella" sono spesso intercambiabili nel coreano colloquiale. Per esempio “Ha preso la medicina per i topi” significa “Ha preso la bustarella”, e “Hai provato qualche medicina?” è un modo per dire la stessa cosa che da noi si esprime con “Hai provato a ungere le ruote?”.

I coreani chiamano anche le mani della propria madre “mani medicina” (약손) dal momento che la madre può usare le mani per massaggiare gentilmente il pancino di un bambino che si lamenta di avere mal di pancia.

Non sorprende che anche il cibo e le bevande siano considerati come medicine in Corea: “acqua medicinale” (약물) è quella che per noi è l'acqua minerale, “liquore medicinale” (약주) è il liquore servito alle persone anziane, “dolcini medicinali” (약과) sono un tipo di dolci di riso, “erba medicinale” (약초) è un'erba con poteri medicamentosi, e “riso medicinale” (약밥) è riso cotto con castagne e giuggiole.

Già che siamo in argomento, pochi stranieri sembrano rendersi conto che i coreani non sono poi così golosi di carne di cane, e che la consumano comunemente come una sorta di medicina, più che come cibo. La carne di serpente e parti di altri animali selvatici sono anch'essi considerati più una medicina che un cibo in Corea. Senza capire l'entusiasmo fuori dal comune che i coreani hanno per la nozione di medicina, gli stranieri possono non essere in grado di rendersi conto del perché certi coreani continuino a mangiare questo tipo di cibo anche se si attirano critiche e una cattiva reputazione.

Molto tempo addietro, quando ci si doveva preoccupare di riuscire a mettere assieme il prossimo pasto o quando qualcuno in casa era ammalato, i coreani andavano alla ricerca di piante o di erbe nelle colline. Forse è per questo che usano espressioni collegate alle idee di “mangiare” e di “medicina” in modo così esteso quando descrivono le necessità di base della vita di ogni giorno. E così i coreani continueranno in futuro a “mangiare” le sigarette e a pulire le scarpe con la “medicina” delle scarpe.


Tratto da “Mom, I ate the champ!”, in Korea Now, 16 ottobre 2004, pp. 13. Testo originale di Kim Seong-kon. Adattamento e ricerche bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: “Korea Now”.

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