Namdaemun, tesoro nazionale numero 1,
distrutta da un incendio

Nella notte fra il 10 e l'11 febbraio 2008 è andato distrutto da un incendio, probabilmente doloso, il primo dei tesori nazionali della Corea del Sud, la porta Namdaemun di Seul. Da poco avevamo dato la notizia che Seul stava ristrutturando i propri monumenti storici, ed ecco che il più importante di questi, il tesoro nazionale numero 1, scompare distrutto da un incendio.


U

n durissimo colpo è stato inferto al patrimonio culturale della Corea del Sud: la famosa Porta Namdaemun ("Grande porta meridionale"), il più prezioso dei tesori nazionali della nazione è andato completamente distrutto durante la notte a causa di un incendio, probabilmente di natura dolosa. È rimasta in piedi solo la struttura in pietra.

Nonostante l'impiego di oltre cento pompieri accorsi immediatamente sul posto, il pluricentenario monumento, principale attrazione turistica della capitale sudcoreana, è crollato in un mucchio di cenere nel giro di poche ore.

Ad un certo punto sembrava che l’incendio fosse stato domato, quando dopo pochi minuti è ripreso e ha distrutto completamente tutta la struttura lignea della porta.

Namdaemun era un tempo la porta meridionale delle mura fortificate che circondavano la capitale durante il periodo Joseon (1392-1910). La sua costruzione iniziò nel 1395 e terminò nel 1398, durante il regno del re Taejo, fondatore della dinastia Yi del periodo Joseon.

Un gruppo di giornalisti ascolta le
spiegazioni di un responsabile dei pompieri
intervenuti per tentare di domare l’incendio

Nel tempo la struttura era stata rinnovata varie volte, l'ultima nel 1962, anno in cui, come monumento ligneo più antico di Seul, la porta fu dichiarata tesoro nazionale.

Namdaemun era notissima, anche perché, vicino ad essa vi è un famoso mercato popolare (chiamato, appunto, Mercato di Namdaemun), meta di quasi tutti i turisti che visitano la capitale. Questo mercato è un luogo chiassoso, divertente da visitare, in cui si può ancora vedere una Corea autentica, com’era decine di anni fa, e vi si possono anche fare dei buoni acquisti, mercanteggiando un po’ e tirando sul prezzo, come si usava un tempo.

La polizia, che sta indagando, è convinta che si tratti di un incendio doloso. Un tassista che passava davanti alla porta dice infatti di aver visto un uomo sulla cinquantina che stava salendo sulla struttura con una borsa, poco prima che scoppiasse l’incendio.

I resti della porta Namdaemun visti dall’alto

Il fuoco si è sviluppato dapprima al primo piano del monumento. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco e del genio sembrava aver risolto il problema, ma dopo poco tempo le fiamme sono divampate al secondo piano e in due o tre ore la porta è crollata su se stessa.

Probabilmente c'è stata un’errata valutazione dell’accaduto da parte dei pompieri, che però affermano che, attorno al monumento, vi erano solo otto estintori. È probabile che anche l'ufficio governativo incaricato della manutenzione delle opere storiche e culturali (Cultural Heritage Administration) sia per questo soggetto a severe critiche per l’accaduto.


Arrestato il piromane
(15 febbraio 2008)

La polizia coreana ha arrestato il piromane che il 10 febbraio ha incendiato la Grande porta meridionale (Namdaemun). L'incendiario, un settantenne di nome Choe, ha confessato mercoledì 13 febbraio di aver incendiato Namdaemun per il rancore che provava contro le autorità che non avevano accolto la sua domanda di essere adeguatamente compensato per un pezzo di terreno rurale di sua proprietà, venduto a una società immobiliare. Ha detto di aver cercato per ben tre volte di far valere i propri diritti, ma di non aver mai ricevuto risposta. Ha anche detto di ritenere il presidente della repubblica Roh Moo-hyun responsabile del suo gesto perché le sue richieste non sono mai state ascoltate.

Il piromane, con berretto e mascherina anti-smog, condotto sul
luogo dell’incendio dalla polizia per una ricostruzione dell’accaduto

“Il re ha voltato la schiena al popolo.” – ha detto – “Non rientra forse nei compiti del presidente prendersi cura dei deboli? Io mi ero rivolto al governo per tre volte, ma tutto è stato inutile.”

Choe ha incendiato la porta, che era stata costruita più di sei secoli fa, servendosi di un accendino e di una latta di diluente per vernici, ed è salito su con una scala di alluminio.

La polizia ha anche fatto irruzione negli uffici della ditta KT Telecop incaricata della protezione del monumento, chiedendo perché non avessero messo delle guardie a sorveglianza del più importante tesoro nazionale del paese. Attorno a Namdaemun, infatti, erano state semplicemente installate delle telecamere, ma non era stato attivato alcun servizio di controllo con personale di guardia sul posto.


Si ringrazia Emiliano Pennisi che da Seul ci ha mandato tempestivamente la prima notizia. Altre informazioni e fotografie sono state tratte da varie fonti su Internet.

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© Valerio Anselmo