La festa delle lanterne per la nascita del Budda

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uando si avvicina il giorno della nascita del Budda, molte strade della Corea si riempiono di lanterne appese che ricordano i fiori di loto. Queste lanterne che illuminano debolmente le strade buie rappresentano il desiderio dei fedeli di illuminare la via al Budda del futuro e di trovare la pace attraverso l'illuminazione interiore. Ogni anno, per celebrare il natale del Budda, si tiene nella zona di Chongno a Seul una festa che è ormai diventata un evento non solo per i fedeli buddisti coreani, ma anche per molti turisti stranieri.

Una donna sta sollevando un paio di lanterne
per appenderle ai fili stesi nel cortile di un tempio

Il natale del Budda è la celebrazione del giorno in cui è nato il Budda e, per i buddisti, è la festa più importante dell'anno. Questo evento si celebra l'ottavo giorno del quarto mese lunare (che è stato l'8 maggio nel 2003). Si noti che, pur avendo adottato da tempo il calendario occidentale, la Corea ama mantenere ancora legate al calendario lunare le feste e le celebrazioni più tradizionali, come appunto il natale del Budda.

L'origine della “festa delle lanterne“ si può far risalire a varie feste e celebrazioni antiche, come le festività di Kwandŭnghoe (관등회 ) e Yŏndŭnghoe (연등회 ) del periodo Koryŏ (918-1392) e le corrispondenti feste Kwandŭng-nori e Yŏndŭng del periodo Chosŏn (1392-1910). Nel periodo Koryŏ queste feste erano organizzate dallo stato che favoriva il buddismo, mentre nel periodo Chosŏn, confuciano, furono celebrate come usanze stagionali folcloristiche.

Ragazze abbigliate nei costumi fantastici delle fate
dei racconti buddisti nella celebrazione tenutasi a
Seul. La ragazza a destra rappresenta la regina
Maya, madre di Siddharta.

Quando arrivava il giorno della festa, le strade venivano addobbate con lanterne colorate e nelle case comuni venivano appese delle lanterne su lunghi pali. Al cader delle tenebre, la gente si riuniva nelle strade portando lanterne e passava la notte divertendosi. Questa tradizione viene continuata ancora oggi nella festa delle lanterne che si tiene nella zona di Chongno a Seul.

Lo slogan per la festa delle lanterne del 2003, che si è tenuta dal 2 all'8 maggio, è stato “Come il Budda, così la famiglia“. Il monaco Sŏnggwan, che ha diretto le celebrazioni, dice che questo motto significa che l'amore per la propria famiglia deve essere esteso ai propri vicini, ai propri concittadini, all'umanità intera e a ogni forma di vita.

L'apertura delle celebrazioni, una cerimonia di accensione della prima lanterna, si è tenuta di fronte al Municipio. Il sindaco di Seul, i principali rappresentanti del buddismo coreano e membri del pubblico hanno acceso una grande lanterna posta di fronte al palazzo del municipio, segnalando così l'inizio della festa.

Con il rituale di versare acqua sulla testa di una statua di Budda
bambino, i buddisti cercano di liberarsi dai propri desideri terreni.

Quest'anno, 2003, in concomitanza con la cerimonia di accensione della lanterna, sono state poste sul fiume Han, presso l'isola di Yŏŭido, molte barche cariche di lanterne che hanno illuminato le rive del fiume. Si sono anche tenuti concerti nei templi di montagna dove erano sbocciati i fiori primaverili.

La festa delle lanterne si compone di varie parti: una tradizionale mostra di lanterne, l'accensione delle lanterne e preghiere al Budda, eventi di cultura buddista, una riunione di tutti i fedeli, la processione delle lanterne, e una parata di tipo carnevalesco chiamata Taedong-nori. La tradizionale mostra delle lanterne si è tenuta al tempio Pongŭnsa nel quartiere di Samsŏng-dong a Seul.

Erano in mostra lanterne tradizionali create da coreani del passato e vari altri tipi fra cui lanterne a forma di giara e a forma di tartaruga, oltre alle classiche lanterne di pietra. Le lanterne tradizionali, fatte di carta di gelso, avevano una loro calda bellezza che si armonizzava molto bene con i brillanti colori della pittura decorativa degli edifici del tempio.

A mezzogiorno del 4 maggio si è tenuto uno spettacolo con gare popolari, canti buddisti, cucina dei templi buddisti e una gara fra stranieri nella confezione di lampade, che ha dato anche ai turisti stranieri in visita la possibilità di godere delle gioie che una festa tradizionale coreana sa dare.

I partecipanti all'evento, fra cui molti stranieri
come si vede dalla foto, hanno potuto
sperimentare la vita dei monaci buddisti

Siccome le feste delle lanterne nel mondo sono poche, questo “festival delle lanterne“ coreano negli ultimi anni è diventato popolare fra gli stranieri. L'ambasciatore tailandese in Corea fu così colpito dall'evento svoltosi nel 2002, da spingere il proprio paese a parteciparvi a livello nazionale. Come risultato, dal 2 al 4 maggio, nel parco di Ujŏng si è tenuto un festival tailandese, con una mostra delle lanterne, cucina tailandese, esposizioni di opere dell'artigianato, musica e danza.

Il culmine della festa delle lanterne è stata la processione che ha avuto luogo il 4 maggio dalle 19 alle 21,30. La processione si tiene ogni anno con lo scopo di illuminare simbolicamente l'oscurità della società coreana con la verità del Budda. Parte dallo stadio di Tongdaemun e si snoda per le vie della città per raggiungere il tempio Chogyesa.

Bambini in visita al tempio si accingono
a colorare immagini del Budda

Le strade, chiuse al traffico per quel giorno, erano affollate da una marea di gente. Qua e là nella via Chongno si svolgevano piccole manifestazioni da parte di varie organizzazioni buddiste che si incaricavano di far passare in modo piacevole il tempo in attesa dell'arrivo della processione.

Prima che la processione delle lanterne iniziasse si è svolto, a metà della via Chongno, uno spettacolo di danza delle maschere e di danza folcloristica coreana, cosa che ha aggiunto interesse all'atmosfera festiva.

La processione comprendeva circa 10.000 lanterne, alcune delle quali con forme incredibili, come una lanterna a forma di dragone lunga circa 20 metri, una lanterna elefante, un'altra a forma di tigre e una grande lanterna a forma di fior di loto. A metà della processione c'era anche una banda musicale con strumenti tipici a percussione che ha entusiasmato gli spettatori.

Monaci bambini che prendono parte alla
processione accompagnati da monaci anziani

Il centro della processione era costituito da una gigantesca lanterna a forma di loto con la figura di un bambino seduto al centro. Proprio a causa della sua altezza, questa lanterna ha dato luogo a un episodio curioso.

Mentre passava fra una folla di spettatori, improvvisamente la lanterna si piegava di lato e la sua luce si spegneva. Le persone che erano più vicine cercavano di alzarla, ma altri gridavano: “Abbassala! Abbassala!“. Era successo che la lanterna si era impigliata in alcuni fili della luce sovrastanti. Una volta che fu abbassata e fatta proseguire passando sotto i fili, si riaccese e la gente, divertita, rispose con grandi battimani. Il momento in cui tutti gli astanti cooperavano per far proseguire la processione risolvendo il problema è stato certamente una grande dimostrazione di cooperazione e ha, tra l'altro, movimentato non poco lo spettacolo.

Un'artista tailandese che ha preso parte alle celebrazioni
sta decorando un parasole, attorniata da una folla di curiosi

La processione è poi continuata raggiungendo il tempio di Chogyesa dove si è svolta la parte finale della festa, con coreani e turisti stranieri che si tenevano per mano e ballavano in cerchio. Infine i partecipanti hanno scritto i propri desideri su strisce di carta che hanno bruciato in modo che le ceneri salissero in alto, portando le loro speranze verso il cielo.


Tratto da “Lantern Festival for Buddha's Birthday“, in Pictorial Korea, giugno 2003. Testo originale di Park Sun-hee, fotografie Park Sung-bae. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo