I fiori selvatici dell'isola di Tokto (Dokdo)

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


L’

isola di Tokto (독도 ) segna l'estremo confine orientale del territorio della Repubblica di Corea. La sovranità su questo gruppo di scogli è una questione aperta con il Giappone e nel settembre del 2000 si sono avute proteste da parte coreana per un'affermazione del primo ministro giapponese Mori che dichiarava Tokto (in giapponese Takeshima) territorio giapponese.

Situata a 37° 14' 18" di latitudine Nord e a 131° 52' 22" di longitudine Est, Tokto comprende 34 isolette rocciose per una superficie complessiva di 186.173 metri quadrati. Questi scogli si trovano a 92 chilometri a sudest dell'isola di Ullŭngdo. Le due isolette principali si chiamano Tongdo e Sŏdo e sono alte rispettivamente 99,4 e 174 metri s.l.m. Tokto divenne parte del distretto amministrativo coreano con il decreto numero 41 emesso dal re Kojong nel 1900.

Una bella pubblicazione edita dal Korean Overseas Information Service (KOIS) illustra in modo spettacolare e con grande chiarezza di termini la flora selvatica dell'isola. Autore del testo e delle belle fotografie è Kim Tae-jeong del Korean Wildlife Institute, un esperto botanico.

I fiori che oggi abbelliscono questi che un tempo erano aridi scogli vulcanici furono portati fin qui nel corso dei secoli dai venti e dalle onde, provenienti dalle coste della Corea.

In questa pagina, pur non potendo offrire che una minima parte delle belle fotografie del testo, illustreremo alcune delle specie che sono attecchite sulle rocce dell'isola principale.

Madip'ul è il nome coreano della pianta illustrata qui a sinistra, il cui nome scientifico latino è Polygonum aviculare.

È un'erba annuale alta 30 o 40 cm, che in coreano viene chiamata anche tosaengch'o, o “erba ovunque”, perché la si trova in qualunque angolo di strada e sulle colline di tutta la Corea.

A destra è illustrata un'erba perenne chiamata in coreano sulp'aeraengi kkot (nome scientifico Dianthus superbus var. longicalycinus Willams). È alta da 30 cm a 1 metro.

Fiorisce da giugno a settembre e i frutti maturano a settembre. Viene usata a scopo ornamentale per i bei fiori viola, mentre i frutti sono utilizzati nella medicina tradizionale coreana.

Non è medicinale invece l'erba perenne chiamata kaetkoebul chumŏni (nome scientifico Coryclalis heterocarpa). Quest'erba velenosa cresce sulle spiagge delle isole di Chejudo, Ullŭngdo, Tokto e altre isole meridionali.

Quando lo stelo viene spezzato emana un forte odore. Produce fiori gialli nei mesi di aprile e maggio. I frutti maturano ad agosto.

Altra erba velenosa (nelle foglie) è la taengdaengi tŏnggul (nome scientifico Cocculus trilobus D.C.) illustrata qui a destra.

Fiorisce da maggio a luglio e le sue bacche nere maturano ad ottobre. Viene usata come materiale industriale, come cibo e come medicinale.

Fra i tanti fiori che abbelliscono il terreno dell'isola di Tokto vi è la haedanghwa, nome scientifico Rosa rugosa Thunb. È un cespuglio deciduo della famiglia delle rosacee, alto 1,5 metri.

Lo si può notare sulla maggior parte delle spiagge della Corea. I fiori violetti fioriscono da maggio a luglio e i frutti, che maturano in agosto, possono essere usati come medicinale, ma la pianta viene usata specialmente a scopo ornamentale.

Altro cespuglio deciduo della famiglia delle rose è il pulgŭn kashi ttalgi (nome scientifico Rubus phoenicolasius Maxim), che raggiunge un'altezza di 2,5 metri. Lo si trova preferibilmente in zone ombreggiate e nei terreni umidi dei boschi.

Il nome coreano significa “fragola dalle spine rosse” a causa delle piccole spine che coprono lo stelo, il picciolo e il calice. Fiorisce in giugno e luglio e i frutti maturano nei mesi di luglio e agosto e sono edibili. La pianta viene anche usata a scopo medicinale.

Il kujŏlch'o (nome scientifico Chrysanthemum zawakskii) illustrato qui a sinistra è un'erba perenne alta 50 cm, che cresce sia in montagna che in pianura. Il nome coreano significa “erba che si taglia al nono mese” perché i suoi effetti medicinali sono al massimo quando l'erba viene tagliata al nono mese lunare.

Fiorisce da luglio a settembre e i semi maturano ad ottobre. Viene usata nella farmacopea ginecologica.

Alla famiglia dei gigli appartiene il chungnari (nome scientifico Lilium leichtnii var. tigrinum Nichols). Quest'erba, che raggiunge il metro di altezza, è anche chiamata kahop'ipaekhap, o “giglio dalla pelle di tigre”. Cresce in pianura.

Fiorisce in luglio e agosto e i frutti maturano ad ottobre. È edibile, ma viene usata soprattutto come pianta ornamentale. È anche impiegata a scopo terapeutico.


Basato su “Wild Flowers of Tokto Island, Korea”, libretto edito da Korean Overseas Information Service. Testo originale e fotografie di Kim Tae-jeong. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo