Il perché di un sito web sulla Corea
pubblicato su “Noi, Cricci” - gennaio 2006

Nel 2000 ero profondamente coinvolto nell'informatica, avevo scritto vari libri sui computer, tra cui un manuale sui siti web, fatto decine di programmi e creato alcuni siti web. In effetti erano passati quasi vent'anni da quando avevo abbandonato l'insegnamento del coreano per dedicarmi completamente all'informatica. Non starò qui a dire i motivi di quell'abbandono.

Nell'anno 2000, dunque, fu concesso ai privati di avere un proprio sito Web su Internet. Erano passati vent'anni in un baleno. Calmatasi in me l'euforia per le nuove tecnologie, soddisfatto il bisogno di realizzarmi come programmatore, traduttore e autore di libri, ecco che rispuntò l'antica passione per la Corea e la sua civiltà, compresa la lingua. Una veloce ricerca su Internet mi convinceva che sulla Corea in quel momento non c'era praticamente nulla in italiano. Tranne un paio di piccoli e insignificanti siti di natura prettamente politico-propagandistica: per un italiano che volesse sapere qualcosa su questo paese era il vuoto assoluto. Approfittai quindi immediatamente dell'occasione per procurarmi il prestigioso nome a dominio www.corea.it che miracolosamente era ancora libero e cominciai a costruire un sito culturale sul paese a cui ero più affezionato.

La Corea era per me un ricordo bellissimo, forse perché vi avevo soggiornato vari anni di seguito quando quel mondo era ancora così diverso dal mio e vi avevo passato i migliori anni della mia gioventù. Fatto sta che, non appena ebbi creato quel sito, cominciai a riprendere i contatti con la realtà coreana e con i coreani presenti in Italia. Mi rendevo conto che la maggior parte dei miei connazionali italiani non sapevano quasi nulla della Corea, in particolare per quanto riguardava la cultura e la civiltà coreana. Quello di cui si ricordavano di più non era tanto la Guerra di Corea, ma il fatto di essere stati amaramente eliminati dalla Corea del Nord ai mondiali di calcio del 1966. Occorreva intervenire. Così nacque il sito www.corea.it con il titolo “La Corea vista da un italiano”. Da allora di strada se ne è percorsa molta e oggi siamo vicini alle 500 pagine.

Il sito è ricco di informazioni per chi conosca poco o niente di quel paese orientale, ma è anche un punto di riferimento per quegli italiani che desiderano approfondire la loro conoscenza sui vari aspetti culturali di quella nazione, compresa la lingua. Secondo me, al di là dei prodotti coreani (automobili, televisori, computer, telefonini, navi, eccetera) oggi diffusissimi, agli italiani interessano le curiosità culturali di un paese che resta ancora abbastanza misterioso per chi non l'ha visitato. E chi l'ha visitato e ha visto i grattacieli, le autostrade, la ferrovia ad alta velocità, il traffico cittadino e i giovani tutti vestiti all'occidentale, chi ha visto tutte queste cose vuole conoscere ciò che ora la Corea, per un eccessivo desiderio di uniformarsi al resto del mondo, cerca quasi di nascondere, cioè la sua vera natura. Il sito www.corea.it vuole porre rimedio proprio a questa lacuna e permettere a chi lo visita di scoprire quanto oggi rimane di una cultura millenaria, diversa dalla nostra e ancora profondamente ancorata ai propri valori tradizionali.

Valerio Anselmo

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