Il parco nazionale marino di Hallyŏ

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I

l battello che girovaga nel labirinto di isole va alla ricerca del sole riflesso nell'acqua. Raggiunge infine l'isola a cui siamo diretti e poi svanisce nella nebbia che si alza leggera dall'acqua. Tutti, riferendosi a questo viaggio da sogno, parlano di “una crociera fantastica nei mari del Sud”.

Il tratto di mare che si stende da Yŏsu, nel Chŏllanam-do, a T’ongyŏng, nel Kyŏngsangnam-do, è un parco nazionale marino (chiamato in coreano Hallyŏ haesang kungnip kongwŏn 한려해상국립공원 ). È famoso specialmente per i paesaggi mozzafiato e per le sue 1.000 isolette.

Molte di queste isole sono disabitate e costituiscono un paradiso per gli uccelli che vi nidificano e per le specie vegetali che vi attecchiscono.

L'isola disabitata di Hongdo, qui a sinistra, è il luogo in cui nidificano i gabbiani dalla coda nera.

Una gita ad una delle isolette disabitate è ideale per chi vuole passare qualche ora tranquilla a contatto con la natura, in un colloquio non verbale con i gabbiani, gli alberi, le scogliere e le onde. Il viaggio con un battello carico di turisti può, è vero, distrarre e dare fastidio per l'eccitazione e il chiasso. L'ideale sarebbe raggiungere l'isola prescelta con un battello preso a nolo.

Per esempio, per raggiungere l'isola di Somaemuldo da T’ongyŏng ci vuole un’ora circa.

L'isola di Somaemuldo è molto bella, con un faro e molte rocce dalle forme strane. La vista occasionale di qualche antico pino in alto, su una scogliera, quasi nascosto a causa della nebbiolina che si alza dal mare nelle prime ore del mattino riesce a rinfrescare e a sollevare lo spirito.

I visitatori possono anche prendere un battello veloce da Yŏsu, una delle principali città turistiche sulla costa meridionale, sul lato occidentale del parco. Questo battello va verso Komundo e Paekto. Dopo aver superato l'isola di Odongdo, coperta da alberi sempreverdi e con un tempio buddista che sembra pencolare dalla roccia, il battello passa rapidamente fra le molte isole di questo mare. Raggiunge l'isola di Komundo circa due ore dopo.

Chiunque passi la notte nell'isola deve senz'altro salire sulla cima della montagnola all'alba. Il profumo del mare che sale dal basso rinvigorisce e rinfranca.

I paesaggi incantevoli non mancano. A Haegumgang, all'estrema punta meridionale dell'isola di Kojedo, vi è un gruppo di rocce dalle forme strane, un po' come i faraglioni di Capri, che si innalzano a più di 120 metri. Alcuni pini crescono incredibilmente abbarbicati alla roccia. Orchidee che vivono grazie alla rugiada risplendono nel sole.

Vi sono tante belle isole e così non mancano certo le belle spiagge. Ognuna di queste è circondata da un boschetto di pini e vanta sabbia fine e acque cristalline. Per chi veleggia da Yŏsu, si consigliano le spiagge di Ando, Yurim, Pongrae e Pangchukpo. Per chi invece parte da T’ongyŏng, le spiagge ideali sono Yokchi, Pijindo, Kujora, Sangju e Songjong.

Chi desidera avere una panoramica dell'intero “mare dalle molte isole”, dove le isole si sovrappongono l'una all'altra, deve prendere uno dei percorsi di terra. Una delle strade più note è la via Ilchu a mezza costa del monte Miruksan, a T’ongyŏng. Quando i visitatori raggiungono la cima della collina all'estremità meridionale, si trovano immersi in uno scenario veramente indimenticabile.

Molte delle strade costiere che vanno da T’ongyŏng a Yŏsu offrono viste stupende del mare e delle sue isole. Si consiglia una fermata alla spiaggia di Sangjok-ri a Kosong-gun. Sulla battigia vi sono grotte scavate dal mare e rocce dalle forme strane. Ancora più notevole è il numero senza precedenti di impronte fossilizzate di uccelli e di dinosauri.


Basato su “Hallyo Marine National Park”, in Pictorial Korea, agosto 2000. Testo originale di Lee Han-woo - Fotografie di Jung In-soo. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo