Riaperto tutto il giardino segreto del Ch'angdŏkkung


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n altro mondo, a pochi passi dal centro cittadino. La porta del mistero un tempo inesorabilmente chiusa è stata aperta. Il giardino segreto (o “giardino posteriore”, Huwŏn) del palazzo reale Ch'angdŏkkung a Seul fu parzialmente chiuso ai visitatori nel 1976. Ventotto anni dopo, nel 2004, quella sezione è finalmente stata riaperta al pubblico. I primi visitatori di questa parte del giardino segreto del palazzo Ch'angdŏkkung hanno posato i loro passi con cautela, come se avessero attraversato un confine che separa il mondo di tutti i giorni da un altro mondo. Questo perché ogni punto che si calpestasse era terra vergine, conservata intatta per quasi trent'anni.

A Seul vi sono ancor oggi diversi palazzi antichi: Kyŏngbokkung, Tŏksugung, Ch'anggyŏnggung, Ch'angdŏkkung e Kyŏnghwigung. Il palazzo Ch'angdŏkkung fu costruito nel 1405 come palazzo secondario dopo il Kyŏngbokkung. È situato a est del palazzo principale e così fu anche chiamato Palazzo orientale.

Il Ch'angdŏkkung fu completamente bruciato durante l'invasione giapponese del 1592 e ricostruito nel 1611. Nel suo complesso riesce ad armonizzare l'arte con la natura e attira ancor oggi molti visitatori. Assieme alla fortezza Hwasŏng di Suwŏn è stato registrato dall'UNESCO nell'elenco dei beni culturali patrimonio dell'umanità quando vi fu una riunione del comitato a Napoli nel dicembre 1997.


Naksŏnjae era la residenza delle concubine del re. In armonia con l'ambiente circostante, l'edificio ha un aspetto semplice ed elegante che risulta accogliente per i visitatori.

Riferendosi a questo giardino, le persone anziane lo chiamano in vari modi: “giardino segreto”, “giardino interno”, “giardino occidentale”, ma il nome usato più spesso è quello di Huwŏn o “giardino posteriore” (o “giardino dietro casa”).

Per contro, il termine “giardino segreto” apparve per la prima volta nel 1904 negli Annali del re Kojong. Il termine non si riferiva al giardino in sé, ma all'ufficio governativo che era incaricato di occuparsi del giardino. Col tempo, il nome si affermò come nome del giardino stesso.

Huwŏn fu costruito durante il regno di T'aejong (r. 1400-1418), terzo re di Chosŏn, e comprendeva un'area di circa 340.500 metri quadrati. Era riservato al riposo e al relax del re e degli altri membri della famiglia reale. La topografia naturale originale, costituita da basse colline e piccole valli, fu conservata e vi furono aggiunti padiglioni e altri edifici solo quando erano assolutamente necessari. Si dice che sia il più bello dei giardini coreani.

Non mancano gli stagni e fresche fonti d'acqua zampillano qua e là. Questo giardino è particolarmente bello d'autunno, quando le foglie degli alberi cambiano colore. Vi sono poi molti padiglioni e altri edifici, fra cui costruzioni a più piani e case aristocratiche, che presentano una varietà di forme: quadrate, esagonali e persino a forma di ventaglio.


Il Puyongjŏng è il padiglione dalla forma più speciale della Corea. Accanto ad esso lo stagno quadrato Puyongji con un'isoletta rotonda, nello stile tipico degli stagni dei palazzi del periodo Chosŏn.

I lavori in legno dei parapetti e delle strutture delle porte dei padiglioni in particolare mostrano una squisita abilità artigianale. Vi sono anche molti alberi, alcuni dei quali superano i trecento anni, e massi dalle forme strane posti su terreni a terrazza vicino ai padiglioni e ad altri edifici.

La sezione del giardino segreto che è stata aperta di recente si stende per un chilometro oltre il padiglione Chuhamnu. Qui, nell'area più appartata del giardino, vi sono due corsi d'acqua, l'Ongnyuch'ŏn e il Pingch'ŏn, oltre ad alcuni padiglioni che appaiono spesso nei drammi storici girati per la televisione. Il padiglione Puyongjŏng un tempo segnava la fine del percorso, ma ora il sentiero dietro il padiglione è aperto. Lungo questo sentiero vi sono circa venti padiglioni e nel punto più nascosto si trova il corso d'acqua perenne Ongnyuch'ŏn.

Ad est dello stagno Puyongji si trova il padiglione a due piani Chuhamnu, che un tempo conteneva a pianterreno gli archivi reali Kyujanggak, che erano il simbolo dell'autorità regale del re Chŏngjo. L'ampio spazio di fronte allo stagno Puyongji era il luogo in cui gli studiosi sostenevano gli esami per il servizio civile. Se si prosegue per un cinque minuti da questo punto, si trova un piccolo arco in pietra, oltre il quale vi è una casetta, chiamata Kyohŏn, rimasta disabitata per 170 anni.

L'arco in pietra Pullomun ricavato da un'unico grande masso. La scritta che si vede sull'arco significa “Non invecchia mai” e manifesta il desiderio di una lunga vita.

Guardando verso nord da questa casetta si vede una bella dimora di aristocratici (yangban) nella quale abitò il re Sunjo dopo aver lasciato il trono al figlio ed essersi ritirato dal mondo.

Spingendosi ancora più all'interno del giardino si trova lo stagno Pandoji (“stagno penisola”), così chiamato perché ha la forma della penisola coreana. Il bosco lussureggiante attorno a questo stagno crea un'atmosfera inusuale. Un paio di anatre mandarine nuotano tranquillamente nello stagno mentre si sentono strani canti di uccelli.

La guida ci dice che neppure i funzionari statali potevano entrare in quest'area prima che fosse aperta al pubblico. Grazie a questo stretto controllo, l'ecologia naturale del luogo è ben conservata: qui vi sono circa 40 specie di uccelli e 290.000 alberi.

Accanto allo stagno Pandoji si trova il padiglione Kwallamjŏng a forma di ventaglio, che permette un'eccellente veduta dello stagno. Quando lo si guarda dal padiglione Sŭngjaejŏng, che si trova sulla collina di fronte, il Kwallamjŏng sembra un battello che galleggi sull'acqua.


La grande pietra posta nel ruscello ne devia il corso e crea una cascatella.

Oltre lo stagno Pandoji una stradina in salita si addentra nel bosco. In cima alla collina si trova un grande padiglione che sembra invitare i viaggiatori a riposare un poco prima di proseguire il cammino. Si tratta del padiglione Ch'uigyujŏng, dove si dice che il re venisse a leggere. Ancora più avanti, scendendo dalla collina, compare il corso d'acqua Ongnyuch'ŏn, il luogo più profondo del giardino.

Nessuno vorrà contraddire la guida che spiega che qui perfino il re si sentiva unito alla natura. Un sorso dell'acqua di sorgente che fluisce fra le rocce sembra ringiovanire il corpo.

L'acqua del ruscello gira attorno a un masso inciso con caratteri scritti dal re Injo e poi scorre attraverso un avvallamento a forma di S scavato in una roccia piatta, prima di raggiungere una cascatella. Si dice che i membri della famiglia reale usassero giocare qui in questo modo: una coppa di vino veniva messa nell'acqua a monte, all'inizio dell'avvallamento a forma di S, e il giocatore doveva scrivere una poesia prima che la coppa raggiungesse la cascatella, al fondo.


La casetta Kyohŏn all'interno del giardino

Il diciannovesimo re di Chosŏn, Sukchong, disse: “Tre padiglioni sono stati eretti nella parte più nascosta e più bella di Huwŏn, e nessun altro luogo può essere paragonato a questo in quanto a bellezza.” Questi tre padiglioni sono quelli che stanno attorno al corso d'acqua Ongnyuch'ŏn e sono un esempio perfetto dell'armonia dell'architettura con la natura.

Nel punto in cui l'acqua dell'Ongnyuch'ŏn scompare si trova un lungo muro, e al di là del muro c'è un'università. Per tutto questo tempo un luogo al di fuori dal mondo come Huwŏn del Ch'angdŏkkung è stato appena a un passo di distanza dalla vita di ogni giorno del centro cittadino.


Basato su “Changdeokgung Palace's Huwon”, in Pictorial Korea, luglio 2004. Testo originale di Min Byeong-hoon, fotografie di Park Sung-bae. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo