Il progetto di rivitalizzazione dei quattro fiumi principali
L’esempio sudcoreano di prevenzione delle inondazioni


Una notizia sorprendente

I

l 2 luglio 2012 la Repubblica di Corea ha pubblicato la notizia che il modello coreano di gestione dei fiumi va in Algeria.

La tecnologia di rivitalizzazione dei fiumi che ha riportato in vita i quattro fiumi principali della Corea trasformerà l’aspetto del fiume El Harashi ad Algeri.

Il ministero coreano dell’ambiente e la Daewoo Engineering & Construction hanno concluso un contratto per 500 milioni di dollari USA con il governo algerino per il riassetto del fiume El Harashi che corre attraverso il distretto centrale della capitale.

Il fiume è attualmente afflitto da un forte inquinamento, con acque luride che si mescolano con spazzatura proveniente dall’area vicina. La breve stagione delle piogge algerina della durata di due mesi produce livelli idrici piuttosto bassi che, quando vi vengono incorporati rifiuti domestici e industriali, producono le condizioni meno favorevoli al mantenimento della freschezza e della qualità delle acque.

Il progetto Daewoo farà rivivere una sezione di 18 chilometri del fiume, rimuovendo circa 1,2 milioni di tonnellate di sabbia e rifiuti. In quattro aree sul lungofiume, chiamate “spazi di purificazione ecologica” saranno piantati gigli, loti, canne e altre piante che aiutano a purificare l’acqua, e l’acqua così purificata sarà pompata a monte per aggiungerla al flusso di acqua del fiume. Saranno anche creati lungo il fiume impianti di ricreazione, come campi di pallacanestro, campi di calcio, caffé e percorsi pedonali che potranno essere usati dai residenti.

È la prima volta che la tecnologia coreana di gestione dei fiumi viene realizzata all’estero. Il programma del Ministero coreano dell’ambiente per la promozione di una riforma ambientale nei paesi in via di sviluppo era però già iniziato nel 2007 in Vietnam e in otto altri paesi, e attualmente comprende il Cile, il Peru e il Bangladesh.

Come è riuscita la Corea a ottenere questo successo?

Per capire come la Repubblica di Corea sia riuscita a convincere le autorità algerine a concludere questo contratto, sarà utile leggere quanto pubblica Yune Byung-Hoon, vice presidente della Corporazione delle risorse idriche della Corea (K-Water) sul giornale birmano The Nation in data 29 maggio 2012.


L’esempio coreano di prevenzione delle inondazioni

La Repubblica di Corea è stata profondamente condizionata nell’ultimo decennio dal cambiamento climatico, la frequenza dei principali allagamenti è aumentata del 50% e il costo dei danni relativi agli allagamenti si è quintuplicato rispetto al totale accumulato dagli anni 70 agli anni 90.

Di conseguenza il paese ha lanciato nel 2009 il progetto di rivitalizzazione dei quattro fiumi principali per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Il suo scopo è duplice: da una parte minimizzare per quanto possibile la frequenza e la gravità delle inondazioni, dall’altra alleviare la carenza di risorse idriche in tutti e quattro i grandi fiumi della Corea, i fiumi Han, Nakdong, Geum e Yeongsan, che totalizzano 1.700 chilometri di lunghezza. I piani dettagliati del progetto comprendono la costruzione di sedici chiuse mobili, il dragaggio del letto dei fiumi, la creazione di paludi artificiali e di corsi d’acqua ecologici e lo sviluppo di un’economia e una cultura locale lungo le rive.


In blu i quattro fiumi interessati dal progetto: Han (in alto), Geum (a sinistra), Nakdong (a destra) e Yeongsan (in basso a sinistra)

Ciò che rende questo progetto unico al mondo è la sua integrazione nel sistema delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology - ICT) all’avanguardia, il concetto del cosiddetto "Fiume intelligente" (Smart River) e della Gestione integrata delle risorse idriche (Integrated Water Resources Management - IWRM). Ciò permette alla Corea del Sud di gestire scientificamente le risorse idriche, non solo di controllare le inondazioni, ma anche di gestire in modo organico i fiumi di tutta la nazione e i loro impianti, che comprendono dighe e chiuse, mediante sistemi ICT all’avanguardia, quali la Gestione integrata dei dati idrologici (Integrated Hydrological Data Management), la previsione delle precipitazioni (Precipitation Forecasting), l'analisi degli allagamenti (Flood Analysis), la mappa del pericolo di allagamento (Flood Hazard Map), il dispositivo basato su satellite di previsione e avvertimento di allagamento, il sistema di avviso di disastro idrico, eccetera.

Per esempio, le caratteristiche del bacino idrico, i dati idrologici e di piovosità osservati dal satellite e dalle stazioni di misurazione lungo il fiume e i dati degli altri impianti in relazione con l’acqua vengono analizzati mediante un super-computer. Quando viene rilevato un rischio di inondazione, l’ente responsabile simula il percorso dell’allagamento, costruisce un accurato modello decisionale per rendere minimo il danno sia a monte che a valle delle dighe, e attiva il sistema di allarme. D’altronde, durante i periodi ordinari o secchi, la priorità è quella di assicurare un utilizzo stabile ed efficiente dell’acqua decidendo il livello dell’acqua in ingresso nella diga e della domanda, oltre a ottimizzare la produzione di energia idroelettrica.

La prevenzione delle inondazioni è una questione di interesse nazionale. Perciò il controllo della Gestione integrata delle risorse idriche, compreso il concetto di Fiume intelligente è compito unicamente del Ministero del territorio, dei trasporti e degli affari marittimi (Ministry of Land, Transport and Maritime Affairs - MLTM) e del suo organismo affiliato, la Corporazione delle risorse idriche della Corea (Korea Water Resources Corporation - K-Water). La responsabilità include la pianificazione, il funzionamento e la gestione delle risorse idriche. Questa struttura unica di comando dimostra di essere molto efficiente nello stabilizzare la Gestione integrata delle risorse idriche e rende anche minimi i conflitti che potrebbero sorgere nel caso in cui fossero coinvolti più partecipanti.

Il progetto di rivitalizzazione dei quattro fiumi principali entrerà completamente in funzione a dicembre del 2012. Ha già provato di avere molto successo: nonostante che le piogge cadute l’anno scorso, 2011, fossero sostanzialmente maggiori del solito, il danno da allagamenti è stato relativamente poco. Il livello dell’acqua dei quattro fiumi è stato abbassato fino a un massimo di 3,8 metri, e il costo dei danni provocati dall’allagamento è stato di un decimo di quello degli anni precedenti, restando al di sotto dei 100 milioni di dollari.

Il 21° secolo è l’età della crisi dell’acqua. Come è stato affermato dal Forum mondiale sull’economia, la sicurezza dell’acqua (sia che si tratti della minaccia di troppo poca acqua per lunghi periodi di tempo, o di troppa acqua tutta assieme) è una delle più tangibili e più rapidamente crescenti minacce sociali, politiche ed economiche che si debbano affrontare oggi, come ha testimoniato tragicamente la Tailandia nella stagione dei monsoni del 2011. Il progetto di rivitalizzazione dei quattro fiumi principali può servire come nave ammiraglia per mitigare le conseguenze del cambiamento del clima e per assicurare la disponibilità delle risorse idriche, e la Corea è più che disposta a condividere la sua esperienza appresa a caro prezzo e le sue conoscenze (know-how) con le nazioni che soffrono per allagamenti devastanti e per altre minacce in relazione con l’acqua.


Tutti d’accordo? Non tutti, ma quasi...

In Corea non sono mancate le manifestazioni contro il progetto

Bisogna ammettere che l’articolo pubblicato sul giornale bimano è molto convincente, anche se gli allagamenti avvenuti anche nella capitale Seul il 26 e 27 luglio 2011 a causa delle piogge torrenziali del monsone sembrerebbero contraddire le affermazioni del vice presidente della Corporazione delle risorse idriche della Corea.

A casa loro non sono mancate le critiche al progetto, stimolate da gruppi ecologisti e animalisti anche da fuori della Corea. A parte i movimenti ambientalisti Care2, KFEM e altri, critiche al progetto sono comparse anche sui quotidiani coreani a partire dal 2009.

Il 20 ottobre 2009 un articolo pubblicato dal quotidiano sudcoreano Hankyoreh afferma che un rapporto del Ministero dell’ambiente (lo stesso che ha poi partecipato al contratto con l’Algeria) mostra come il progetto di rivitalizzazione dei quattro fiumi principali metta in pericolo dozzine di specie di animali e piante che sono state designate come tesori nazionali dall’Amministrazione dei beni culturali.

Le associazioni religiose si sono anch’esse fatte sentire. Il 29 aprile 2010 AsiaNews.it afferma che tutte le sere nella cattedrale cattolica di Myeongdong a Seul si radunano preti e fedeli che pregano in protesta contro il progetto di riassetto dei quattro fiumi. Il 10 maggio 2010 la stessa fonte afferma che alle proteste contro il progetto dei 4 fiumi hanno preso parte anche i fedeli protestanti e buddisti.

Altri gruppi di attivisti hanno parlato di “distruzione” dei quattro fiumi, altri ancora di spreco del denaro pubblico (si parla di una cifra equivalente a19 miliardi di dollari USA). Ma le proteste sono diminuite nel 2011, anche se alcuni, come i Friends of the Earth International continuano a protestare ancora nel 2012. Secondo Wikipedia (sezione Illegal and undemocratic conventions), il 10 febbraio 2012 l’Alta Corte di Busan ha dichiarato che il Progetto dei quattro fiumi principali guidato dal governo è illegale.

Oggi, a luglio 2012, il progetto dei 4 fiumi, fortemente voluto dal presidente Lee Myung-bak fin dal 2008, è visto dalla maggior parte della popolazione coreana come un fatto positivo, che è riuscito a risolvere alcuni gravi problemi del paese, come la scarsità di risorse idriche nel periodo secco e gli allagamenti nel periodo dei monsoni. Il governo coreano, inoltre, si è attivamente impegnato per far comprendere e accettare sempre più dai propri cittadini i vantaggi derivanti dal progetto, costruendo piste panoramiche lungo i fiumi, facendo sorgere punti di ristoro lungo i percorsi ciclo-pedonali e con altre iniziative.

E, a quanto si nota, il presidente Lee, da esperto di economia, riesce pure a sfruttare le conoscenze tecnologiche ottenute dalla realizzazione del progetto dei 4 fiumi per esportare la tecnologia coreana all’estero e far concludere al paese vantaggiosi accordi, come dimostra il contratto concluso di recente dalla Daewoo Engineering & Construction in Algeria.


Tratto da articoli pubblicati in vari siti, in particolare dall’articolo “South Korea’s example of flood prevention: the Four Major Rivers Restoration Project” pubblicato dal giornale birmano The Nation il 29 maggio 2012.

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© Valerio Anselmo