Una settimana a Seul
(impressioni di viaggio)



La porta Namdaemun a Seul, tesoro nazionale numero 1

I

visitatori più assidui di questo sito si saranno accorti che la sezione delle ultime notizie non è stata aggiornata dal 14 al 21 maggio 2001. Il motivo è presto detto: l'autore del sito si trovava in Corea impegnato in una serie di incontri che gli hanno portato via praticamente tutto il tempo.

Ecco qui dunque le impressioni del viaggio, divise per sezioni.


Moderno e antico convivono in questo riparo col tetto di paglia in un giardinetto del centro.

Volo Milano-Francoforte-Seul e viceversa

La Korean Air non fa ancora scalo a Milano. Da Roma invece ci sono tre voli alla settimana (martedì, venerdì e domenica) diretti per Seul. Per questo motivo dal Nord Italia si percorre un primo tratto con un'altra compagnia fino a uno degli aeroporti in cui fa scalo la Korean Air (Londra, Francoforte, Parigi, Zurigo, Roma).

Il volo con la Korean Air (da Francoforte a Seul, diretto) è stato confortevolissimo, sia per l'estrema pulizia e accurata manutenzione della cabina passeggeri, che per la cortesia, l'attenzione ai dettagli e una naturale tendenza a soddisfare le necessità dei passeggeri da parte delle hostess (curatissime nelle loro divise impeccabili). Un servizio assolutamente eccellente. In business class, poi, c'è tanto spazio a disposizione. Superbo il vitto.

All'arrivo nel nuovo aeroporto di Incheon, rapidissimo disbrigo delle formalità di ingresso, ancora tanta cortesia.


L'autore con la simpatica interprete in una foto scattata nella sede principale della Samsung, a Suwŏn.

Limousine, autista e interprete

La settimana era offerta dalla Korea Foundation e all'aeroporto c'era a disposizione una limousine con tanto di autista in divisa e una graziosa interprete. Limousine, autista e interprete sono poi stati a disposizione per tutto il tempo, impeccabili, cortesi, puntualissimi.

Forse pensando che io fossi un appassionato di calcio (cosa ben lontana dalla verità), la prima cosa che mi viene fatta vedere è il nuovo stadio olimpico ormai quasi pronto per i mondiali di calcio del 2002. La costruzione si presenta molto bella e funzionale e quello che, lì per lì, mi viene da pensare è che tra spettatori e giocatori la distanza è minima e che le azioni si potranno seguire molto chiaramente da quasi tutti i posti.

Tutto viene sempre organizzato a puntino. Una sorpresa piacevole ne sarà la conferma: qualche giorno dopo, nel corso della visita alla sede della Samsung, l'arrivo della limousine nel recinto della fabbrica di Suwŏn veniva salutato da una grande bandiera italiana che garriva sul pennone più alto, accanto a quella coreana.


Una visione della Piazza del Comune al mattino. Si noti l'edificio centrale rimasto com'era cinquant'anni fa, e dietro i nuovi palazzi e i grandi alberghi.

Seul, la città

La prima impressione di Seul è quella di una città in cui coesistono il presente e il futuro più avanzato con il passato tradizionale. Da una parte i grattacieli che sembrano aver invaso tutto il centro, con alcuni pregevoli esempi architettonici, dall'altra i padiglioni, le grandi porte della città e i palazzi antichi preservati in tutta la loro bellezza.

E poi, nei vicoli, i negozietti che vendono cianfrusaglie o autentiche opere d'arte, vivaci, colorati, in continuo cambiamento.


L'ingresso principale di uno degli antichi palazzi, nel pomeriggio di domenica 20 maggio 2001.

Per quanto riguarda il traffico, ampie strade, una quantità notevole di auto, molti autobus, precisi e puliti, una rete metropolitana invidiabile, ovunque una pulizia e una puntualità ammirevoli.

La città conta oltre undici milioni di abitanti, ma le strade sono pulitissime e gli abitanti disciplinati, civili, gentili verso gli stranieri. Il traffico è intenso ma scorrevole.

Si può dire che il centro di Seul è a più livelli: dal livello stradale in su, i grandi edifici, le grandi strade, ma anche i negozietti e i vicoli; dal livello stradale in giù tutta una serie di sottopassaggi che portano alle varie stazioni della metropolitana e che si snodano in zone di shopping con negozi che vendono soprattutto oggetti di abbigliamento, di arredamento e per regalo.

Si possono percorrere chilometri in questi sottopassaggi pedonali. Anche qui pavimenti pulitissimi, senza una cicca o un pezzo di carta.


I giovani guardiani di una delle antiche porte, con tanto di barba e baffi finti.

In tutta la città non c'è l'ombra di un graffito. Si è potuto notare un solo autobus “decorato” con graffiti alla maniera americana, ma con “graffiti artistici”, fatti appositamente.

I grandi cambiamenti rispetto allo stile architettonico del passato si notano soprattutto nel centro della città. In periferia restano ancora una serie di negozietti lungo la strada, intervallati da edifici nuovi.

Qui la ristrutturazione urbanistica è stata favorita dal fatto che, dove era necessario costruire le grandi strade o i grandi edifici, non si sono dovute demolire costruzioni di pregio. I vecchi negozietti in periferia sono infatti ancora costruiti in legno e danno un certo senso di precarietà.

La gente

Si è detto che Seul conta oltre undici milioni di abitanti (alcuni dicono quindici). La gente è molta e anche il numero degli stranieri è cresciuto. Ormai nessuno più presta attenzione all'occidentale, se non per offrirgli aiuto nel caso in cui ne avesse bisogno.


La manifestazione antiamericana davanti alla cattedrale

La popolazione è molto attiva e mirata a ottenere buoni risultati da quello che fa. Le ore di lavoro sono mediamente più di quelle a cui noi siamo abituati. Molti negozi restano aperti 24 ore su 24. La Corea è una nazione giovane e il numero di giovani per le strade di Seul è impressionante. In zone come Myŏngdong, chiuse al traffico nei giorni festivi, è una festa di colori, sia per i vestiti, che per i colori dei capelli. I coreani hanno dei bei capelli lisci di un nero intenso, ma non è raro vedere oggi giovani con i capelli biondi (tinti) o ricci (con la permanente).

Per un colpo di fortuna, gironzolando per Myŏngdong, ebbi occasione di assistere a una manifestazione tenutasi sabato 19 maggio 2001 contro lo scudo missilistico proposto dagli Stati Uniti. La massima parte dei partecipanti erano giovani, seduti per terra ad ascoltare gli oratori e a lanciare slogan antiamericani. Una cosa notevolissima: quando la manifestazione è finita, la scalinata che porta alla cattedrale cattolica di Myŏngdong (sullo sfondo) e la strada su cui si erano sedute centinaia di persone risultava pulitissima.

Da restare sbalorditi!


Qui uno dei carrettini che vendono pesce secco e altre leccornie, a Myŏngdong.

Buona parte dei funzionari nei ministeri sono giovani e molto preparati nel loro campo specifico, volenterosi e ben disposti verso le richieste dell'ospite straniero. Altrettanta gentilezza si nota da parte della gente nella metropolitana, sull'autobus, per la strada quando si chiedono informazioni.

E informazioni su dove andare quando si gironzola a piedi per i vicoletti se ne devono chiedere spesso dal momento che la città è in continuo cambiamento, i vicoli non hanno un nome e le case non hanno i numeri (ora però le strade principali hanno un nome).

Le informazioni che si ottengono sono precise e sincere: se uno non sa indicare quello che noi cerchiamo, lo dice semplicemente. Naturalmente, serve molto capire il coreano, perché non tutti parlano l’inglese.


L'edificio della Samsung vicino a Namdaemun, a Seul

Prezzi

Con il miglioramento delle condizioni generali di vita in Corea, la nostra moneta ha perso valore nei confronti del Won. I prezzi a Seul sono mediamente due volte quelli che si riscontrano in una delle nostre grandi città.

Nei grandi alberghi del centro, una camera costa sulle 600.000 lire a notte e i pasti sulle 60.000 lire, servizio e tasse comprese. Normalmente l’acqua del rubinetto non è potabile: si può bere solo se bollita. Il vitto pepato fa venire una sete terribile e una bottiglietta d’acqua minerale presa dal frigo-bar dell’albergo si paga circa 10.000 lire.

Ma anche nei supermercati le merci non sono troppo a buon mercato. Un litro di acqua minerale va dalle 1.200 lire in periferia alle 1.800 lire nei supermercati del centro. Il prezzo del biglietto della metropolitana e dell'autobus è di 600 Won, pari a circa 1.100 lire, ma vale per una sola corsa. Si prevede un aumento del 10% dei prezzi per i grandi alberghi del centro in vista dei Mondiali di calcio del 2002.


Nota: Tutte le fotografie sono state scattate dall'autore del sito.

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© Valerio Anselmo