Lucchetti tradizionali
Molta ingegnosità per ostacolare i ladri

Chi è stato in Estremo Oriente, o ha anche solo gironzolato per i negozi di antiquariato orientale in Italia, avrà ammirato i mobili tradizionali di quei paesi e non gli saranno sfuggiti gli strani e complicati lucchetti usati per chiudere armadietti, cassapanche o armadi. Se, a causa della loro forma inusuale, non li avesse notati, dopo la lettura di questo articolo avrà forse la curiosità di prestare più attenzione a questi piccoli capolavori di tecnica artigianale, la cui fabbricazione è particolarmente curata in Corea.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


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n lucchetto è un dispositivo che può essere aperto solo con la sua chiave. I lucchetti tradizionali erano usati in Corea su vari oggetti di mobilio, come un guardaroba, una cassapanca per il riso, o una cassetta per la conservazione di oggetti di valore. I lucchetti coreani hanno una lunga storia che risale al periodo dei Tre Regni (I secolo a.C. - VII secolo d.C.). Oggigiorno dispositivi di chiusura avanzati incorporano tecnologie all'avanguardia, come il riconoscimento delle impronte digitali, il riconoscimento della voce e il rilevamento del calore del corpo, che sono state sviluppate solo di recente. D'altra parte, un lucchetto tradizionale veniva prodotto con estrema attenzione in modo che servisse non solo come dispositivo di sicurezza, ma anche come accessorio decorativo di un mobile costruito a mano.

Integrazione di forma e funzione
La parola coreana per "lucchetto", chamulsoe (자물쇠), combina la radice verbale chamul (chiudere) con il nome soe (metallo). E così la parola chamulsoe mette l'accento sulla funzione di un lucchetto di metallo, con i connotati di sicurezza, conservazione e salvaguardia. I lucchetti si sono evoluti in continuazione, assumendo via via una varietà di forme, strutture e materiali diversi in risposta ai cambiamenti nell'uso.

Per esempio, dal momento che oggetti di mobilio, come guardaroba e cassapanche per il riso, si sviluppavano nella forma e nelle funzioni basandosi su nuovi disegni, furono studiati di conseguenza nuovi lucchetti, più adatti ai nuovi stili.

I lucchetti erano apprezzati non solo per il loro uso funzionale, ma anche per la loro bellezza, e come oggetti dalla struttura complessa, costruiti a mano.

Furono prodotti tipi diversi di lucchetti con una miriade di forme e decorazioni, fra cui lucchetti a forma di C, lucchetti a forma di disco, lucchetti a forma di animali e altri incorporati nel mobile.

I materiali usati per la loro fabbricazione cambiarono anch'essi col tempo. I lucchetti antichi, come quelli del regno di Paekche (18 a.C. - 660 d.C.) rinvenuti nella fortezza di Pusosansŏng (부소산성 ) a Puyŏ, erano normalmente fatti d'acciaio. In seguito, fino alla fine della dinastia Yi dello stato Chosŏn (1392-1910), i lucchetti furono principalmente fatti di ottone (una lega di rame e zinco), ma verso la fine del periodo Chosŏn furono prodotti anche lucchetti di cupronichel (una lega di rame e nichel). Per la loro necessità di essere “anti-scasso” in modo da garantire la sicurezza, furono in continuazione sviluppate nuove leghe con un alto grado di durabilità. L'ottone e il cupronichel sono paragonabili alle leghe odierne per la loro eccezionale durabilità e lavorabilità.

I lucchetti tradizionali sono formati da tre componenti: la cassa, il carrello e la chiave. La cassa è il corpo del lucchetto, mentre il carrello è la parte mobile che fa sì che l'oggetto possa essere chiuso a chiave.

I componenti di un lucchetto con apertura a otto movimenti

La cassa e il carrello si combinano per effettuare la funzione di chiusura. Attaccata a una barra all'interno della cassa si trova una molla resiliente a forma di V che blocca il lucchetto quando il carrello viene inserito nella cassa. La molla attaccata alla barra permette alla chiave di essere innestata nella cassa quando questa viene inserita nel buco della serratura. È studiata in modo che il lucchetto possa essere aperto solo quando la chiave corrisponda perfettamente alla forma e alla dimensione della molla.

Soprattutto, la molla a V deve essere molto resiliente. In effetti la molla deve essere resiliente come un trampolino, in modo da poter conservare la forma originale dopo essere stata ripetutamente bloccata e sbloccata con la chiave. Per ottenere questa caratteristica, si deve martellare ripetutamente una striscia di cupronichel per ottimizzarne densità, durabilità e resilienza. Inoltre una striscia con una forma particolare viene attaccata al fondo della molla, con una leggera depressione al centro, e questa funziona come una molla a paletta dei giorni nostri. Questa striscia aggiunge durabilità alla molla a V e l'aiuta a mantenere il giusto allineamento.

Complicato quanto un complesso labirinto
Fra le varietà di lucchetti tradizionali vi sono lucchetti nella forma di una linea diritta, che possono essere aperti con un unico movimento, ma altri lucchetti sono studiati con una considerevole ingegnosità tecnica, per cui, come per un labirinto, possono essere aperti solo effettuando una serie di operazioni in un determinato ordine.

Metodo da seguire per l'apertura di un lucchetto tradizionale: (1) Abbassare il pulsante sulla sinistra della cassa. (2) Tirar fuori parzialmente la cartuccia. (3) Regolare il pulsante sulla superficie superiore della cassa. (4) Girare la piastra rotante sulla destra, in modo che compaia il primo buco della chiave. (5) Spingere verso sinistra la grappa sul fondo per far comparire il secondo buco della chiave. (6) Inserire la parte frontale della chiave nell'apposito foro con un angolo di 45 gradi. (7) Girare la chiave a 90 gradi sulla destra, in modo che questa risulti orizzontale. (8) Inserire la chiave fino in fondo per sbloccare il carrello e aprire il lucchetto.

Questi lucchetti possono essere aperti solo con un intricato processo di movimenti in cui si deve spingere, girare e tirare. Sono effettivamente come un complicato rompicapo giocato con il lucchetto e la chiave. Il numero dei movimenti necessari nel procedimento di apertura può andare da due a otto. Per aprire un lucchetto base inserendo la chiave nel buco della serratura è necessario poco intuito, ma quando il foro per la chiave è nascosto e deve prima essere identificato, e perfino quando la chiave può già essere inserita e rimossa, questo tipo di lucchetto complicato può essere aperto solo applicando un ragionamento spaziale che non è per nulla intuitivo.

In un esperimento, una varietà di lucchetti tradizionali furono dati a 100 soggetti in prova. Ciascuno dei partecipanti ricevette un lucchetto e la chiave corrispondente. Con un lucchetto che si apriva in tre movimenti, il 50 per cento dei partecipanti riuscì ad aprire il lucchetto impiegando una media di cinque minuti.

Un lucchetto di ferro a forma di C, decorato con intarsi in argento, dell'ultima parte del periodo Chosŏn (Museo dei lucchetti)

Ma con un lucchetto che si apriva con sei passaggi, solo dieci partecipanti furono in grado di aprirlo, impiegando una media di venti minuti. Un lucchetto che si apriva in otto movimenti fu aperto da un solo partecipante su cento. Questo significa che un lucchetto coreano tradizionale complesso può essere più sicuro di un lucchetto moderno che può essere aperto da chiunque con un duplicato della chiave.

La creazione di un lucchetto tradizionale è il prodotto di bravi artigiani, strumenti, attrezzi, materiali e tecniche di lavorazione dei metalli. Il metodo di costruzione comprende la fusione o un processo di lavorazione di lastre di metallo. La fusione richiede l'opera di un maestro falegname specializzato che crea una forma di legno e una matrice di sabbia in cui viene versato il metallo grezzo fuso. Generalmente il processo di fusione veniva usato per la creazione di lucchetti a forma di animale fatti di acciaio o di ottone. Il processo di lavorazione di lastre di metallo, mediante il quale le lastre di metallo venivano sagomate e unite fra loro, era il metodo tipico seguito per i lucchetti base.

Pak Munyeol (nato nel 1950), un artigiano contemporaneo che si dedica alla fabbricazione di lucchetti tradizionali, è stato designato “Importante proprietà culturale intangibile” per i suoi lavori tradizionali in metallo. Dall'età di 15 anni Pak ha appreso a creare decorazioni di metallo per mobili in legno e oggetti artigianali in metallo.

Pak Munyeol ha ricreato nel 2002 un lucchetto del periodo Chosŏn a otto passaggi, dopo essersi consultato con il Museo nazionale delle scienze

È un artigiano che si dedica con impegno alla propria arte e ha raggiunto un'abilità notevole nella produzione e nell'uso di strumenti, nell'intarsio dei disegni e nella saldatura. Alcuni suoi ex colleghi, che in precedenza avevano lavorato con lui, sono da tempo passati alla produzione commerciale di decorazioni in metallo per mobili utilizzando processi meccanici. Tuttavia, per Pak, una vera soddisfazione artigianale può essere raggiunta solo attraverso la creazione di lavori fatti a mano seguendo i metodi tradizionali e con materiali tradizionali.

“Il profitto è anche importante,” ammette Pak, “ma, prima di produrre oggetti, si devono apprendere a fondo le tecniche tradizionali. Si deve essere fedeli ai principi basilari. Per produrre una vera opera d'arte si deve passare attraverso una quantità di fallimenti e di sofferenze.” Negli anni Pak ha sviluppato il massimo apprezzamento per l'ingegnosità tecnica dei suoi predecessori. Come tale, integrando selettivamente elementi contemporanei con le tecniche artigianali di un tempo, Pak si è distinto come il miglior maestro produttore di lucchetti di tutti i tempi.

Modernizzazione della tradizione
Soprattutto, la produzione dei lucchetti tradizionali è un'impresa di alta precisione che richiede un'attenta coordinazione dei processi manuali e mentali, tanto che perfino la più piccola disattenzione o mancanza di concentrazione può far sì che l'oggetto su cui si sta lavorando diventi un inutile pezzo di metallo.

Alcuni esempi di lucchetti creati da Pak Munyeol: da sinistra: lucchetto a forma di dragone, lucchetto a forma di pesce, lucchetto emisferico

In effetti, per lavorare il metallo grezzo e trasformarlo in un lucchetto da maestro si devono seguire con grandissima attenzione un certo numero di procedimenti intricati, applicando segreti millenari.

Ci vuole almeno una settimana per produrre un lucchetto elaborato. Un lucchetto può non avere un aspetto particolarmente impressionante, ma è eccezionalmente complesso da creare, dal momento che il progetto mentale dell'artigiano deve essere incorporato nei meccanismi interni, il tutto in una forma che deve poter stare nel palmo della mano. L'opera dell'artigiano deve essere incredibilmente precisa, spesso con un disegno così ingegnoso che trovare semplicemente il buco per la chiave può sconcertare la persona media.

Anche la saldatura nel molto piccolo richiede una grande pratica

Quando si esamina da vicino uno di questi oggetti, l'innovazione tecnica e la bravura manuale dei creatori di lucchetti tradizionali appare subito evidente per il modo in cui essi sono riusciti a escogitare lucchetti unici per una grandissima varietà di impieghi.

Di conseguenza si può facilmente capire il motivo per cui questi artigiani fossero così orgogliosi della loro arte, come è evidenziato dalle incisioni artistiche dei loro nomi sul carrello dei loro capolavori.

Un lucchetto tradizionale a otto passaggi si può aprire solo dopo avere effettuato otto azioni in una sequenza prestabilita. Perfino il foro per la chiave è nascosto.

Le conoscenze scientifiche degli antichi maestri coreani restano rilevanti ancora oggi. Se le abilità e le tecniche della creazione dei lucchetti tradizionali si potessero combinare con la tecnologia moderna, ciò potrebbe portare a un nuovo concetto nella produzione dei lucchetti. In particolare la natura decorativa dei lucchetti tradizionali coreani potrebbe essere adattata ai lucchetti moderni per ottenerne una fusione, più sicura e più attraente, di funzione e forma.


Tratto da “Traditional Locks”, in Koreana, vol.20, n.2, estate 2006. Testo originale di Chong Tong-chan, fotografie di Seo Heun-kang. Ricerche bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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