La Corea del Sud ha un nuovo presidente


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a martedì 9 maggio la Corea del Sud ha un nuovo presidente. Alla Casa Blu è arrivato il democratico–progressista Moon Jae–in, ex avvocato per i diritti umani e tra i leader dei movimenti di opposizione al regime autoritario del generale Park Chung–hee negli anni ‘70.

Dopo mesi di instabilità politica generata dello scandalo per corruzione e abuso di potere che ha portato alla deposizione e all’arresto della presidente conservatrice Park Geun–hye, la nuova amministrazione deve ora tradurre le istanze di riforma dei milioni di cittadini contrari alle pratiche collusive tra la classe politica e i grandi gruppi industriali che affliggono la politica sudcoreana da decenni.

Il nuovo presidente ha promesso di dare inizio ad una “nuova era”. Se in politica interna la sfida più dura sarà quella di ripristinare la fiducia dell’opinione pubblica nelle istituzioni democratiche, l’agenda di politica estera lo vedrà impegnato su molti fronti: dalle frizioni con gli Stati Uniti sul destino dell’alleanza alla ricucitura dello strappo con Pechino, passando per la riapertura del dialogo con Pyongyang.

È su quest’ultimo fronte che ci si aspetta il cambio di passo più radicale rispetto alla linea dura delle ultime due amministrazioni sudcoreane, attraverso l’adozione di un approccio di impegno costruttivo volto ad evitare un ulteriore isolamento della Corea del Nord, i cui progressi sul piano nucleare e missilistico continuano a costituire una grossa minaccia.


 

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© Valerio Anselmo