Strumenti musicali tradizionali coreani

Questo è un dotto articolo piuttosto tecnico, adatto a chi si interessa di musica e desidera avere più informazioni sugli strumenti musicali tradizionali tipici della Corea.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


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sistono due metodi di classificazione degli strumenti musicali tradizionali coreani. Il primo è quello di classificarli secondo il materiale con cui sono costruiti, come era stato fatto nel testo Chŭngbo munhŏn pigo 증보문헌비고 (Documento completato) pubblicato nel 1770.

Il changgu viene suonato con entrambe le mani:
la mano destra lo percuote con un bastoncino.

Il secondo è quello di categorizzarli in accordo con il genere musicale in cui vengono usati, come era stato fatto nel libro Akhak kwebŏm 악학궤범 (Testo illustrato sulla musica tradizionale) pubblicato nel 1493. Oggigiorno, però, è più usato il metodo moderno di classificarli come strumenti a fiato, a corda o a percussione.

Nel Chŭngbo munhŏn pigo gli strumenti musicali sono raggruppati in otto categorie a seconda del materiale di cui è fatto lo strumento: metallo (kŭm ), pietra (sŏk ), seta (sa ), bambù (chuk ), zucca (p’o ), argilla (t'o ), cuoio (hyŏk ) e legno (mok ).

Il soribuk, un tipo di tamburo, usato per gli spettacoli di canti tradizionali p'ansori, è uno dei circa 20 tipi di tamburo usati oggi.

Metallo (kŭm) è la categoria degli strumenti fatti di metallo, come il gong (ching ) e una lunga tromba di ottone (nabal 나발 喇叭), mentre la categoria pietra (sŏk) raggruppa gli strumenti fatti di pietra, come il carillon di pietre intonate a forma di L (p’yŏn’gyŏng 편경 ) e la pietra sospesa che si percuote con un mazzuolo (t’ŭkkyŏng 특경 ). Gli strumenti con corde di seta ritorte e legate su un'asse di risonanza, come il kŏmungo (거문고) (cetra a 6 corde), il kayagŭm (가야금 伽倻) (lunga cetra a 12 corde), lo haegŭm (해금 ) (un violino a punta con 2 corde) e l'ajaeng (아쟁 ) (lunga cetra ricurva a 7 corde) si trovano nella categoria seta (sa) e quelli fatti di bambù, come il tanso (단소 ) (flauto verticale corto suonato soffiando ad una estremità) e il taegŭm (대금 ) (grande flauto traverso di bambù) si trovano nella categoria bambù (chuk). Quell'antico documento poneva nella categoria zucca (p'o) gli strumenti che usavano le zucche come cassa di risonanza, quali il saeng ( ) (strumento a canne), mentre collocava nella categoria argilla (t'o) quelli fatti di creta. Gli strumenti fatti di cuoio o di intestini di animali, come il changgu (장구) (tamburo a forma di clessidra), rientrano nella categoria cuoio (hyŏk), mentre quelli fatti di legno, come il pak ( ) (raganella a forma di ventaglio), appartengono alla categoria legno (mok).

La musica classica coreana viene di solito classificata in tre tipi: aak (아악 ), tangak (당악 ) e hyangak (향악 ). La aak si riferisce alla musica di corte importata dalla Cina Song, musica che veniva suonata per vari rituali e banchetti nei palazzi reali. La tangak si riferisce a tutti i tipi di musica popolare importata dalla Cina, in particolare alla musica delle dinastie Tang e Song. Ma col passar del tempo la musica tangak si fuse con la musica nativa coreana e così non la si può più definire come cinese. La hyangak, infine, è la musica tipica, nativa della Corea.

Il kŏmungo (sopra) produce un tono mascolino e deciso, mentre il kayagŭm (sotto) emette un suono in un certo senso più femminile, con caratteristiche attenuate.

Il testo Akhak kwebŏm citato all'inizio divide gli strumenti musicali coreani in tre categorie a seconda del tipo di musica per cui vengono usati. Quelli usati per la musica aak vengono chiamati abu (아부 ), mentre quelli usati per la tangak e la hyangak vengono chiamati rispettivamente tangbu (당부 ) e hyangbu ().

Oggi però, come si è accennato prima, il metodo di suddividere gli strumenti musicali in strumenti a fiato, a corda e a percussione è quello più usato. Gli strumenti a fiato sono classificati in modo più specifico in: strumenti traversi a fiato, come il taegŭm, il chunggŭm (중금 ), il tangjŏk (당적 ) e il chi (); strumenti verticali a fiato, come il so ( ), il yak ( ), il t'ungso (퉁소), il tanso (단소 ) e il p'iri (피리); strumenti che vengono suonati soffiando e facendo vibrare la lingua e altri che si suonano semplicemente soffiando.

Fra gli strumenti a fiato traversi, il taegŭm, un grande flauto fatto con un bambù cavo, produce un suono chiaro e solenne. È stato a lungo usato come strumento per accordare le orchestre di musica tipica. Il tangjŏk, un piccolo flauto traverso di bambù, simile al “piccolo” delle orchestre occidentali, è uno strumento musicale coreano indigeno creato durante il periodo Koryŏ. Ha il suono più alto di tutti gli strumenti a fiato coreani.

Il hyangp’iri (a sinistra) gioca un ruolo guida nei concerti, mentre il sep’iri (al centro) è spesso accompagnato da strumenti a corda. Il t’aep’yŏngso (a destra) viene usato per la musica buddista e quella contadina.

Gli strumenti a fiato verticali comprendono il so, che è un tipo di flauto di Pan o siringa. Questo è formato da 16 tubi, corti e lunghi, inseriti in una struttura di legno.
Il yak, invece, ha solo tre fori per le dita e viene usato per produrre un suono lento e semplice.
Il tungso veniva originariamente usato per suonare la tangak, ma, dopo la pubblicazione del testo Akhak kwebŏm, fu adottato come strumento per la musica hyangak.
Il tanso fu sviluppato nel periodo medio di Chosŏn partendo dal tongso per suonare la musica hyangak. Con il suo suono chiaro e gradevole, questo strumento gode di grande popolarità fra i suonatori dilettanti, soprattutto perché è piuttosto facile imparare a suonarlo.

Gli strumenti a corda hanno le corde attaccate a un asse di risonanza e vengono suonati battendo o pizzicando le corde. Sono classificati in quattro categorie a seconda della tecnica usata per suonarli, che può essere: sfregare le corde con un archetto, pizzicare le corde con un plettro, toccare le corde con la mano e battere sulle corde con un bastoncino.

Lo haegŭm, strumento essenziale per qualunque tipo di complesso
musicale tradizionale, ha un suono leggermente nasale.

L'ajaeng e lo haegŭm sono rappresentativi degli strumenti a corda che vengono suonati con un archetto. L'ajaeng ha sette corde e viene suonato sfregando le corde con un archetto fatto di steli di forsythia scorticati e ricoperti di resina. L'ajaeng ha la gamma di note più bassa di tutti gli strumenti a corda e gioca un importante ruolo di bordone. Lo haegŭm viene suonato sfregando un archetto fra le sue due corde. Produce un suono leggermente nasale ed è considerato essenziale per qualunque tipo di complesso musicale tradizionale.

Il kŏmungo è l'unico strumento a corda che venga suonato percuotendo o pizzicando le corde con un bastoncino. Nell'antichità era molto rispettato come strumento musicale squisito, in grado di creare un suono profondo che rappresenta l'alto temperamento degli studiosi.

Il p’yŏnjong è uno strumento metallico
a percussione formato da 16 campane
appese a una struttura in legno (al centro
dell'immagine).

Fra gli strumenti musicali suonati con la mano, il kayatko, come veniva chiamato in origine kayagŭm, è il più noto. Lo strumento a 12 corde era il favorito delle donne perché, in confronto al kŏmungo che crea un tono mascolino di grandezza, questo produce un tono alquanto più femminile e attenuato.

Lo yanggŭm (양금 ) è l’unico strumento che viene suonato battendo le corde con una frusta di legno. Sebbene produca un chiaro suono metallico, non viene usato nelle rappresentazioni perché non è in grado di effettuare il vibrato o i trilli. Come risultato, lo yanggŭm deve essere ancora completamente coreanizzato, anche se sono più di 200 anni che è stato introdotto in Corea.

Il pak viene suonato una volta per indicare l'inizio
della musica, e tre volte per segnalarne la fine

Gli strumenti a percussione sono quelli che vantano la più grande varietà fra gli strumenti musicali tradizionali coreani. Ve ne sono di 32 tipi, fra cui 18 tamburi. Vi sono molti strumenti a percussione ben conservati nel Centro nazionale per le arti tradizionali coreane dello spettacolo (National Center for Korean Traditional Performing Arts), ma più della metà di essi non vengono più usati. In generale gli strumenti a percussione si dividono in quelli a tono fisso, come il p’yŏnjong, il p’yŏngjŏng e l'ulla, e quelli senza un tono fisso, come il changgu, il chabara (자바라) (paio di piccoli cimbali) e il pak (raganella).

Il p’yŏnjong è uno strumento metallico a percussione formato da 16 campane appese a una struttura lignea. Le campane hanno tutte le stesse dimensioni, ma le loro pareti sono di spessore diverso: più è spessa la parete, più la nota che ne risulta è bassa.
Formato da pietre a forma di L, anche il p’yŏn’gyŏng produce suoni diversi a seconda dello spessore della pietra che viene colpita.
Lo strumento chiamato ulla è invece formato da 10 gong di ottone a forma di piatto appesi a una struttura con 10 colonne e viene suonato colpendo i gong con un martello di legno.


Samullori è un tipo di musica contadina suonata con quattro strumenti: kkwaenggwari, ching, changgu e puk

Il changgu, o tamburo a forma di clessidra, è molto usato per vari tipi di musica: nei complessi musicali tradizionali, come accompagnamento al canto, come accompagnamento alla danza, nella musica contadina e nei canti popolari.
Il chabara è ancora usato nei templi buddisti per eseguire il parach'um (바라춤) (danza dei cimbali), mentre il pak, una raganella a forma di ventaglio di legno, viene suonato dal direttore di un complesso per dare il segnale di inizio o il segnale di fine dell'esecuzione. È formato da 6 strette assicelle di legno che sono legate fra loro in modo lasco a una estremità. Per suonare lo strumento, le assicelle vengono allargate e poi premute assieme improvvisamente, il che produce un forte colpo secco.


Tratto da “Traditional Musical Instruments”, in Pictorial Korea, ottobre 2004. Senza indicazione dell'autore del testo e delle fotografie. Ricerche storiche e bibliografiche dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo