Il museo degli antichi palazzi della corte reale

Un museo come questo, che espone capolavori di tutte le forme d'arte, ha richiesto che in questa sezione dedicata al turismo si creasse una categoria a parte, quella dei “Musei”, che raccoglierà gli scritti riguardanti i grandi musei generali e di arte della Corea.


I

n tutti i paesi la cultura della corte reale è stata considerata la più alta forma di cultura rappresentativa della nazione. La cultura della corte non è solo servita da modello per gli aristocratici e per la gente comune, ma ha anche avuto un ruolo di guida nel promuovere la cultura del proprio paese attraverso gli scambi internazionali.

Il trono su cui sedeva il re durante le celebrazioni e
nel corso degli incontri mattutini con i suoi soggetti

Le vestigia dei vari stati coreani, come le corone d'oro di Silla, i brucia-incenso di Paekche, le ceramiche di Koryŏ e le porcellane bianche di Chosŏn, sono una testimonianza della cultura raggiunta dai coreani in passato. Ma, fra tutte le culture di corte della Corea, l'ultima, quella di Chosŏn (1392-1910), è la più vicina al modo di sentire dei coreani di oggi.

Sfortunatamente, molti dei resti culturali dei vari re della dinastia Yi (del periodo Chosŏn) sono andati persi a causa delle turbolente vicende storiche che hanno afflitto il paese. Fu solo dopo la fondazione della Repubblica di Corea che si iniziarono seri sforzi per raccogliere, conservare e restaurare gli artefatti che ancora restavano del periodo Chosŏn.

I beni culturali delle famiglie reali del periodo Chosŏn furono raccolti in un Museo Reale nel palazzo Tŏksukung, museo aperto al pubblico nel 1992. Per tredici anni, ogni anno questo museo ha allestito varie mostre speciali sulla cultura della corte reale di Chosŏn.

La decorazione del soffitto sopra il trono

Il 15 agosto del 2005 è avvenuta l'inaugurazione della nuova sede del museo che si è spostato nel palazzo Kyŏngbokkung nel centro di Seul (al posto del precedente “Museo Nazionale della Corea”) e ha cambiato nome: adesso sul frontone porta una scritta in coreano “국립고궁박물관” (cioè “Museo degli antichi palazzi nazionali”) e una in inglese “National Palace Museum of Korea”. Lo spazio che il nuovo museo può ora dedicare alle mostre è il triplo di quello che aveva in precedenza, mentre i magazzini sono trenta volte più capaci di prima.

Anche se il museo ospita circa 40.000 opere, al momento dell'inaugurazione ha aperto uno solo dei tre piani dell'edificio, per mettere in mostra circa 700 oggetti in cinque sale di esposizione. Quando il museo sarà tutto aperto nel 2007, sarà invece in grado di esporre circa 2.500 opere.

Fra gli oggetti più importanti messi in mostra vi sono il paravento pieghevole “Il Sole, la Luna e i cinque picchi”, il sigillo d'oro del re Sejong e gli utensili usati nelle cerimonie commemorative.

Il prezioso paravento “Il Sole, la Luna e i
Cinque picchi” posto dietro al trono del re

Il paravento pieghevole, che simboleggia la dignità della famiglia reale, è stato posto dietro al trono del re. Il dipinto, che si basa sulla teoria del Ying e Yang e dei Cinque elementi, rappresenta la primeva composizione dell'universo. Comprende pini, acqua e i cinque picchi montani con il sole e la luna posti a sinistra e a destra dei tre picchi centrali. Il sole e la luna simboleggiano l'equilibrio e la serenità e significano che il re, che siede davanti al paravento, è il centro della pace e dell'armonia.

Come si è detto, il museo ha aperto per ora cinque sale di esposizione. Nella prima si trovano sigilli reali per le cerimonie, libri che lodano le virtù dei re, ritratti dei re, tavole genealogiche della famiglia reale e registrazioni pittografiche di processioni e di altri eventi. In questa sala vi è anche il paravento di cui si è appena parlato con il trono e due bellissimi alberi di pesco artificiali fioriti posti come ornamento ai lati (si veda la figura precedente).

Alcuni fermacapelli usati dalle dame di corte

Nella seconda sala sono esposti oggetti usati nei riti ancestrali reali, comprese alcune tavolette degli antenati, stoviglie da tavola fra cui coppe per il vino a forma di elefante, e strumenti musicali non comuni.

La terza sala ospita oggetti che sono in relazione con l'architettura dei palazzi reali e che vanno da insegne esterne dei vari edifici governativi a preziose tegole per i tetti. Saltano all'occhio anche una coppia di modelli in legno usati per fare le sculture in pietra dei mitici animali (chiamati haetae) ritenuti capaci di mangiare il fuoco e di distinguere il bene dal male, che adornavano le scalinate di vari edifici reali. Altre mostre interessanti sono quelle che espongono varie sculture che decoravano i tetti dei palazzi reali.

Gli oggetti che dimostrano il livello di scienza e di tecnologia raggiunto nel periodo Chosŏn sono esposti nella quarta sala. Fra questi una mappa delle costellazioni designata tesoro nazionale numero 228, la prima meridiana del mondo e un pluviometro. Vi si trovano anche dispositivi di misura, strumenti medici, spade e martelli di ferro.

I vestiti reali e gli accessori si possono ammirare nella quinta sala. Un calamaio in pietra a forma di fior di loto, sul quale sono scolpiti dei pesci gatto è un oggetto particolarmente interessante.

Porcellana bianca usata alla corte reale

Qui sono posti in mostra gli eleganti abiti nuziali rossi con squisiti ricami di dragoni del principe ereditario Uimin (il re Yeong) e gli abiti della sua sposa. Gli originali, colorati con tinte naturali molto sensibili alla luce, sono stati esposti solo nei primi 10 giorni di apertura del museo. Ora sono stati sostituiti da repliche identiche.

Nel mese di ottobre 2005 il museo ha tenuto una mostra speciale di giare di porcellana bianca. Sono state esposte nove giare di porcellana bianca considerate i massimi capolavori di “giare della luna” del periodo Chosŏn, assieme ad altre giare prese in prestito dal British Museum di Londra e dal Museo della ceramica orientale di Osaka, in Giappone.

Un mobiletto per riporre gli abiti, laccato di rosso e con intagli in madreperla

Le giare di porcellana bianca, la maggior parte delle quali fabbricate nel diciottesimo secolo, si sono guadagnate il soprannome di “giare della luna” a causa della loro forma rotonda come la luna piena.

Nella prima mezza giornata di apertura il museo ha visto l'afflusso di oltre 10.000 visitatori, con la gente che aspettava all'esterno in file lunghe varie centinaia di metri. Dato un tale incoraggiante inizio, i dirigenti sperano che questo museo si possa sviluppare sempre di più, diventando presto uno dei musei più rappresentativi della Corea.


Tratto da “National Palace Museum of Korea”, in Pictorial Korea, ottobre 2005. Senza indicazione dell'autore del testo e delle fotografie. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo