Le otto vedute di Tanyang
Una zona famosa per le sue bellezze naturali

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


F

ra le molte attrattive paesaggistiche di Tanyang (Danyang), otto di esse sono particolarmente popolari e sono note come “le otto vedute di Tanyang” (in coreano Tanyang p'algyŏng 단양팔경 ). Tutte e otto si trovano vicine all'acqua fluviale e sono caratterizzate da alte scogliere e da picchi rocciosi.


Le tre isolette rocciose e il padiglione di Todam-sambong formano una scena incantevole

Nel lontano passato l'area attorno a Tanyang nella regione Ch'ungch'ŏng-pukto (Chungcheongbuk-do) suscitò l'ammirazione di innumerevoli gentiluomini-studiosi e attirò famosi artisti che cercavano di catturare la bellezza delle sue otto vedute. Queste, che per noi italiani hanno dei nomi difficilissimi da ricordare, sono qui elencate (tra parentesi è stata posta la trascrizione adottata dal governo coreano).

  • Todam-sambong (Dodamsambong 도담삼봉 ) e Sŏngmun (Seongmun 석문 ) nella parte a monte del fiume Namhangang (남한강),
  • Kudambong (Gudambong 구담봉 ) e Oksunbong (옥순봉 ) che sono i luoghi più belli del lago Ch'ungjuho (Chungjuho 충주호),
  • Sangsŏnam (Sangseonam 상선암 ), Chungsŏnam (Jungseonam 중선암 ) e Hasŏnam (Haseonam 하선암 ) nella valle Sŏnam (Seonam 선암 ), e infine
  • Sainam (사인암 ) nella valle Unsŏn (Unseon 운선).

Una pagina in coreano con numerose fotografie di questi luoghi si può vedere cliccando qui. Selezionando poi le singole fotografie si può effettuare una gita virtuale in questi luoghi. Cliccando sui nomi in grassetto che compaiono nel testo qui sotto si aprirà una pagina di fotografie e spiegazioni per ognuna delle otto vedute (purtroppo solo in coreano).

L'area attorno a Taejam-ri (Daejam-ri) e a Kansan-ri (Gansan-ri) nella zona Tansŏng-myŏn (Danseong-myeon) di Tanyang-gun (Danyang-gun), attira una corrente senza fine di turisti e visitatori con il suo bel paesaggio che si vanta dei parchi nazionali Sobaeksan e Wŏraksan e del fiume Namhangang. Dopo essere usciti dall'autostrada ed essere entrati nella città di Tanyang, le prime di queste vedute che appaiono allo sguardo sono Sŏngmun e Todamsambong.

La grandiosità del Sŏngmun (il cui nome significa “porta di pietra”), arcuato come un arcobaleno, e le tre piccole isolette rocciose note collettivamente come Todamsambong (nome che vuol dire “tre picchi-isole del lago”), che la leggenda dice siano scese galleggiando da Chŏngsŏn (Jeongseon) nel Kangwŏndo (Gangwon-do), sono un sicuro segno che le altre sei vedute saranno qualcosa di straordinario.

Sŏngmun, la “porta di pietra”, si trova un poco più a monte di Todamsambong

La parte più importante di una gita a Tanyang è costituita da una navigazione attorno a queste due vedute. All'interno della zona turistica Todamsambong si trova una fontana musicale con 100 getti d'acqua danzanti, che gode di grande popolarità fra i turisti. Guardando in basso il fiume Namhan dal Todamsambong si può percepire il fluire della storia mentre l'acqua scorre attorno alle otto vedute della città.

Come si entra nel parco nazionale Wŏraksan dopo aver lasciato Sŏngmun e Todamsambong, compare Hasŏnam, seguito da Sainam, Chungsŏnam e Sangsŏnam. Non solo lo scenario della natura è spettacolare, ma l'acqua dei fiumi è pulita e limpida, il che ne fa un posto magnifico per una gita con la propria famiglia.

Chungsŏnam (“Sŏnam di mezzo”) è una serie di rocce di un bianco puro ammucchiate come se fossero dei gradini, sulle quali scorre l'acqua chiara. Una leggenda dice che due draghi sono venuti fuori dall'acqua in questo punto e poi sono volati via nel cielo, motivo per cui questo luogo è anche conosciuto con il nome di Ssangnyongpok, che significa “Cascate dei due draghi”. Questo luogo è famoso per due grandi rocce in particolare, chiamate Ongnyŏmdae e Myŏnggyŏngdae, ma siccome sono mischiate fra così tanti massi, è spesso difficile distinguerle.

A circa 800 metri da Chungsŏnam si trova Sangsŏnam (“Sŏnam superiore”). L'acqua limpida scorre dolcemente fra le rive prima di arrivare a una stretta gola, cadere sulle rocce e passare sotto un ponte sopraelevato. Il rumore dell'acqua che cade è come quello del tuono e la nebbiolina di gocce che vengono su mentre l'acqua cade crea uno spettacolo piacevole e rinfrescante d'estate.

Un'altra fotografia della “porta di pietra”, vista dal fiume

A circa 7 chilometri da Sangsŏnam si trova Hasŏnam (“Sŏnam inferiore”). La roccia bianca, formata da tre strati, è ampia quanto un cortile e sopra questa si sono accumulate delle grandi pietre rotonde che si dice assomiglino al Bodhisattva Maitreya. Per questo motivo la roccia è anche chiamata “Puram”, o “roccia del Budda”. Un poco sotto Sangsŏnam vi è un campeggio accanto al fiume. È l'unico campeggio all'interno del parco nazionale Wŏraksan.
Chungsŏnam, Sangsŏnam e Hasŏnsam formano una scriscia di terra di 10 chilometri chiamata valle Sŏnam, che è molto popolare d'estate per le sue acque chiare e d'inverno per la bellezza dello scenario coperto di neve. La sua combinazione armoniosa di boschi lussureggianti, di acque limpide e di grandi rocce fanno di questa valle un luogo perfetto per sedersi in riva al torrente e rinfrescarsi con i piedi nell'acqua.

La veduta seguente è Sainam (che potrebbe significare “masso dei seguaci”), a proposito della quale esiste un interessante racconto. Si dice che, quando il famoso pittore di paesaggi Kim Hong-do del periodo Chosŏn vide per la prima volta questo posto, lo studiò per dieci giorni, ma alla fine non riuscì a catturarne la scena su carta. Fu solo dopo un anno che egli riuscì alla fine a dipingerlo. La bellezza di Sainam è effettivamente solenne e maestosa. La roccia, che si erge per 70 metri sul bordo dell'acqua, sembra essere stata tagliata col coltello ed è segnata da spaccature che corrono da sinistra a destra e dall'alto in basso in uno schema tipo reticolo.

Le ultime due vedute di Tanyang sono Kudambong e Oksunbong, e queste si possono ammirare meglio dall'acqua. Il battello che parte dal molo Changhoe (Janghoe) sul lago Ch'ungjuho in 50 minuti vi fa ammirare gli scenari più rinomati per la loro bellezza.

Sainam si erge per 70 metri e sembra che sia stato tagliato col coltello.

La prima delle viste interessanti in cui ci si imbatte facendo questa mini-crociera è Chebibong (Jebibong), o “Picco-rondine”, così chiamato perché questa roccia assomiglia a una rondine (in coreano chebi 제비) che si immerge nel fiume Namhan. La visione di questa roccia e del fiume è uno dei punti salienti del giro turistico.

Oltre le ripide scarpate vicino al lago, dove gli alberi e le rocce si fondono in un modo squisito, vi è una roccia a forma di tartaruga. Questa è Gudambong (“[picco] tartaruga del lago”), un'altra delle otto vedute di Tanyang dove perfino le pietre sommerse dall'acqua sono segnate da un motivo a forma di guscio di tartaruga.

Il percorso vi porta poi a passare accanto a un vecchio pino di oltre 300 anni cresciuto fra le rocce e a superare un'altra roccia chiamata Ch'ogasjip-pawi (“[pietra] capanna col tetto di paglia”) perché ha la forma di una casa con il tetto di paglia, e poi ad arrivare a Oksunbong, la migliore delle otto vedute di Tanyang. Il nome Oksunbong significa “[picco] germogli di bambù che assomigliano alla giada”, ma, a differenza del nome piuttosto lirico, la roccia è una veduta emozionante, come se si trattasse di acqua spruzzata in aria.

Oltre le otto vedute, a Tanyang vi sono altre attrattive, come le grotte di Kosu (Gosu) e Ondal e belle valli e colline, come Sobaeksan, Toraksan (Doraksan) e Kŭmsusan (Geumsusan). La grotta Kosu, monumento naturale numero 256, è lunga 1,7 chilometri e si stima che si sia formata oltre 404 milioni di anni fa. La grotta è piena di migliaia di stalattiti e stalagmiti che creano un magico mondo sotterraneo. La grotta Ondal, che è di calcare, fu aperta al pubblico per la prima volta nel 1997 ed è ben conservata. L'area attorno alla fortezza Ondal-sansŏng, dove si dice che sia morto il generale Ondal, vale anch'essa una visita. È una salita di una mezz'ora su verso la fortezza, ma dalla cima si vedono l'intera città di Tanyang e il fiume Hangang che serpeggia nella vallata.

La città di Tanyang

Inoltre, a Panggok-ri (Banggok-ri) nella zona di Taegang-myŏn (Daegang-myeon), sono state scoperte di recente delle antiche fornaci, il che conferma che l'area era un luogo di produzione della ceramica bianca (paekcha) e del celadon (ch'ŏngja) per usi civili durante il periodo Chosŏn. Ancora oggi il suolo di quest'area contiene una quantità di sabbia e di caolino che sono gli ingredienti basilari per la ceramica. Il caolino usato per la vernice trasparente, in particolare, è noto per essere della miglior qualità in Corea.

Per continuare la tradizione del passato, la provincia di Tanyang (Danyang-gun) nel 1994 ha avviato un progetto per ripristinare il villaggio della ceramica Panggok-ri, ricostruendo i forni di cottura delle ceramiche e creando sale di esposizione e negozi di vendita, oltre a centri ricreativi e a un parco a tema dedicato alle giare onggi, le terrecotte brune usate per conservare i cibi. Di recente è stato aperto un centro artigianale e uno studio dove i turisti e i gruppi scolastici possono creare i propri lavori. Oggi nel villaggio vivono dieci ceramisti che creano le proprie opere alla maniera tradizionale, usando legno di pino per accendere i forni.


Tratto da “Eight Sights of Danyang”, in Pictorial Korea, Ottobre 2005. Testo di Lee Eun-jeong. Fotografie di Hwang Seong-ja. Ricerche bibliografiche e su Internet da parte dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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