Pennelli tradizionali

Anche se oggi si preferisce scrivere con una penna a sfera o col computer, in Oriente la scrittura e la pittura su carta si sono sempre serviti del pennello. Nonostante la ventata di tecnicismo che pervade il paese, la calligrafia e la pittura classica sono arti ancora molto apprezzate in Corea. Questo articolo presenta un maestro dell'arte di fabbricare i pennelli tradizionali.


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ggi che parole come “tradizione” o “azienda familiare” non suscitano in Corea troppa simpatia nel pubblico, c'è un artigiano che ostinatamente si è dedicato alla produzione dei pennelli tradizionali coreani per oltre 40 anni, seguendo gli insegnamenti di suo padre e di suo nonno. Perfino ora, Lee In-hoon, un artigiano di 56 anni la cui capacità è stata riconosciuta dallo Stato, sta lottando con i pennelli tradizionali nel suo piccolo laboratorio nella città di Taegu (Daegu).

Il piccolo studio di Lee In-hoon è pieno di tutti i tipi di coltelli e del pelo di animali, fra cui quello di donnola, di daino, di scoiattolo coreano e di topo. In un angolo sono posti ordinatamente un bastoncino di inchiostro solido e un calamaio di pietra per fare l'inchiostro liquido che serve per la scrittura e la pittura.

Lee ha portato avanti l'azienda familiare per 43 anni da quando imparò a produrre pennelli tradizionali da suo padre Lee Sang-jae all'età di 14 anni. Dopo la scomparsa di suo padre nel 1987 ha continuato a lavorare da solo.

Come riconoscimento del suo sincero attaccamento alla tradizione e per la sua grande abilità tecnica nel produrre i pennelli tradizionali, il Governo della città di Taegu l'ha di recente nominato Patrimonio culturale intangibile di Taegu, numero 15.

Tre generazioni della famiglia di Lee hanno costruito pennelli secondo il metodo tradizionale. Attualmente Lee produce circa 50 tipi diversi di pennelli, fra cui tre tipi tradizionali che non si trovano al di fuori della Corea: il hwangmobut fatto di peli di donnola, il ch'ŏngmobut fatto con peli della coda dello scoiattolo coreano e il changaekput fatto con peli di daino.

Il pennello di peli della coda dello scoiattolo coreano, soffice ma potente, viene usato soprattutto per la calligrafia. Con la sua lunga punta, quello di peli di daino va bene per scrivere epitaffi, mentre quello di pelo di donnola è considerato il migliore per scrivere caratteri cinesi piccoli, come per annotare nomi e indirizzi nel registro di famiglia. Lee è l'unica persona in Corea in grado di produrre quest'ultimo tipo di pennelli.

Una fase del controllo di qualità dei pennelli

Lee è anche l'unica persona in grado di produrre pennelli tradizionali corti e sottili. In tutta la Corea ci sono artigiani in grado di produrre pennelli di pelo bianco, ma pochi di loro usano il pelo della donnola o del daino. Il fatto è che fare pennelli col pelo lungo e fitto della pecora è relativamente semplice, ma fabbricare pennelli sottili col pelo della donnola o pennelli per epitaffi col pelo dell'ascella del daino richiede un'abilità straordinaria.

“I peli di un pennello ben fatto non si separano e non cadono facilmente. Più di qualunque altra cosa, la qualità di un pennello dipende dall'abilità di gestire i peli sottili. Così, per diventare un buon fabbricante di pennelli, si deve per prima cosa vincere una battaglia con sé stessi.” aggiunge Lee.

Lee è famoso per essere molto preciso nella scelta dei materiali e per la sua completa aderenza ai metodi tradizionali nella fabbricazione. Quando si fabbricano pennelli, vi sono due regole da seguire nel modo più assoluto. La prima è di usare materiali di prima qualità e la seconda è di seguire i metodi di fabbricazione tradizionali, senza omettere alcuna procedura.

L'acquisto di materiali di buona qualità è un passo molto importante per Lee. Egli viaggia spesso in lungo e in largo nel paese per procurarsi i peli adatti dalla regione Kangwŏn-do, piccole canne di bambù dalla regione Kyŏngsang-pukto e grandi canne di bambù da Kwangju, nella regione Kyŏnggi-do.

Il problema attuale è che la fornitura di pennelli tradizionali non è in grado di soddisfare la domanda. Questo dipende soprattutto dal fatto che la fabbricazione di questo tipo di pennelli, che richiede il taglio, la miscelatura, la scelta, la selezione e il rivestimento dei peli con farina richiede una quantità di tempo e un delicato lavoro con le dita. Se si è poco accurati anche nella parte più piccola del procedimento si avrà come risultato un pennello rovinato.

Per fare i pennelli col pelo della donnola, i peli devono essere tagliati a una certa lunghezza e conservati nella carta dopo essere stati arrotolati nella grandezza di un pugno di bambino. Dopo un certo periodo di tempo, i peli vengono immersi in acqua, spuntati alla giusta lunghezza e le punte sono cosparse di farina. Per evitare che si separino, i peli devono essere lasciati asciugare all'ombra per tre o quattro giorni e poi le radici dei peli vengono bruciacchiate su una fiamma.

L'artigiano Lee In-hoon mostra il pennello più grande della Corea

Poi i peli vengono collegati a un pezzo di bambù rotondo, immersi in acqua per togliere i peli non necessari e fatti asciugare all'ombra. Infine il pezzo di bambù con i peli attaccati viene unito a una lunga canna di bambù e il pennello viene così completato.

Yoon Kyeong-sook, moglie di Lee, è la sua critica più severa. Ella ispeziona accuratamente la qualità di ciascun pennello usandolo per scrivere, e distrugge senza pietà qualunque pennello che non scriva in modo uniforme.

Secondo Lee, i pennelli tradizionali stanno passando in questi giorni un periodo di crisi. A partire dagli anni 1990 questo tipo di pennelli sono andati gradualmente scomparendo, lasciando così libero il campo a pennelli cinesi venduti a poco prezzo. In effetti, dieci anni fa vi erano 13 negozi che fabbricavano e vendevano pennelli tradizionali a Taegu, ma oggi il loro numero si è praticamente dimezzato.

Attualmente Lee sta insegnando a uno dei suoi figli e a tre allievi le tecniche da seguire per la fabbricazione dei pennelli alla maniera tradizionale. Così, l'azienda di famiglia continuerà, passando dalla terza alla quarta generazione.


Tratto da “Traditional Brushes”, in Pictorial Korea, febbraio 2005. Testo di Moon Mi-hwa. Fotografie di Kim Hyoung-duk. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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