Otto piastrelle del periodo Paekche

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e piastrelle sono fatte di creta, a cui viene data la forma con un'intelaiatura, e vengono poi fatte cuocere in un forno per ceramica. La lunga tradizione coreana di produrre piastrelle e mattoni con motivi ornamentali appare subito evidente nelle piastrelle decorative rinvenute a Puyŏ-gun nella regione Ch'ungch'ŏng-namdo, che sono state designate in gruppo come tesoro numero 343.

Piastrella con una scena di paesaggio

Si tratta di otto antiche piastrelle, ciascuna con una scena o un disegno diverso inciso in rilievo sulla faccia. Le immagini presenti sulle otto piastrelle sono le seguenti: una scena di paesaggio, un paesaggio con una fenice, un paesaggio con un orco (tokkaebi 도깨비), un orco con un fior di loto, un drago, una fenice, un fior di loto, nubi con un fior di loto.

Le piastrelle sono quadrate, misurano 29 cm per lato e sono spesse 4 cm. Le loro superfici sono ornate con incisioni in rilievo che si basano su tecniche pittografiche, il che dimostra quanto fosse brillante la cultura di Paekche (18 a.C. - 660 d.C.).

Questa piastrella, che porta stampato il disegno
di una fenice in un paesaggio, è molto simile
alla piastrella illustrata qui sopra

Queste antiche opere d'arte furono scoperte nel 1937, disposte con un allineamento Nord-Sud sul pavimento dell'edificio di un tempio, appunto, del periodo Paekche.

Fusione di ideologie buddiste e taoiste

La piastrella con il disegno di un paesaggio e quella con il disegno di una fenice in un paesaggio (presentate qui sopra) ci permettono di renderci conto della raffinatezza artistica della pittura di Paekche all'epoca in cui queste opere furono create. La scena di paesaggio (prima figura) presenta montagne, alberi, acque, massi e nubi. Da notare come le montagne a tre picchi siano visualizzate con una tecnica avanzata. Il paesaggio comprende una simmetria orizzontale, mentre i massi e le montagne appaiono situati sopra l'osservatore, al quale viene così trasmessa l'idea della grandezza della natura. Sullo sfondo si possono vedere una varietà di elementi tipici della pittura di paesaggio, come acque, un tempio di montagna e un monaco.

Piastrella con un paesaggio naturale e la figura di un orco.
Il popolo di Paekche, che credeva nell'aldilà, creò la figura
spaventosa dell'orco per scacciare gli spiriti malvagi.

La piastrella con la fenice e il paesaggio (seconda figura) presenta invece la mitica fenice in mezzo a nubi di buon auspicio, su una scena di paesaggio che è una fusione naturale di concetti buddisti e concetti taoisti.

Elementi di paesaggio in stile Paekche si trovano anche su una coppa d'argento con base di bronzo, estratta dalla tomba del re Muryŏng (무령왕 ), che risale a un periodo precedente a quello delle piastrelle.

Questo stile rappresentativo del paesaggio si può notare anche nel Bodhisattva di Paekche che si trova nel tempio Horyuji in Giappone e nei manufatti in pietra del monte Sumeru esposti nel Museo storico di Asuka, sempre in Giappone, cosa che conferma l'interazione culturale fra la Corea e il Giappone.

Un'altra immagine dell'orco, questa volta su un fior di loto

La piastrella con una scena di paesaggio e un orco e quella con un fiore di loto e un orco rappresentano la figura dell'orco coreano, chiamato tokkaebi, tutto sommato una figura piuttosto benevola nonostante l'aspetto. L'orco è il prodotto delle credenze religiose del popolo di Paekche, la cui ricerca della pace, della longevità e della felicità nell'aldilà comprendeva la creazione di questa figura incaricata di tener lontane le forze del male.

Sembra che questi concetti si siano formati in Cina durante il periodo delle dinastia del Sud e del Nord (420-589). Gli orchi, rappresentati sulle piastrelle in modo vivacissimo, fissano gli occhi direttamente su chi sta loro davanti, con le braccia stese ad afferrare e la bocca spalancata a scoprire le zanne, mentre alla vita indossano un'ampia cintura.

La terra del paradiso del popolo di Paekche

Sulla piastrella del drago e su quella della fenice, le mitiche creature sono rappresentate in volo all'interno di un cerchio di perline, il che crea un senso di ritmo e di dinamismo. In ciascuno dei quattro angoli delle due piastrelle vi è un quarto di un fiore di loto, in modo che, quando si pongono una accanto all'altra, in un gruppo di quattro piastrelle a formare un quadrato, si crea un intero fiore al centro.

La piastrella con la figura del drago in rilievo

Assieme al mitico kirin (기린 麒麟), la creatura con un solo corno, dal corpo di cerbiatto, la coda di mucca, gli zoccoli e la criniera di cavallo, anche la tartaruga, il drago e la fenice erano considerati animali divini, per cui la decorazione delle piastrelle con le figure di queste creature mitiche è considerata una manifestazione del desiderio del popolo di Paekche di simboleggiare segni di buon auspicio che consentissero l'allontanamento degli spiriti cattivi.

La piastrella del loto (figura successiva) presenta un fiore di loto in piena fioritura all'interno di un anello di perline. Il fiore del loto ha dieci petali, ciascuno con foglie di caprifoglio, e un grosso stame al centro, come per illuminare l'intero mondo.

Qui a sinistra la piastrella della fenice, di cui si è parlato prima

Il fiore di loto è stato a lungo un simbolo rappresentativo del buddismo che racchiude in sé gli ideali della società di Paekche, fondata sui principi spirituali di questa religione.

La piastrella del fiore di loto con le nuvole (si veda l'ultima figura in basso) contiene otto nuvole che ruotano in senso antiorario all'interno di un anello di perline, assieme a un fiore di loto a otto petali che viene reso racchiuso da spesse linee fra le nubi.

Il fiore di loto, considerato il supremo fiore acquatico, è circondato da nuvole, molto probabilmente come una forma di protezione e per metterne maggiormente in risalto il significato. Come le piastrelle del drago e della fenice, la piastrella del fior di loto fra le nubi e quella del fiore di loto da solo hanno un quarto di fior di loto in ciascun angolo.

Piastrella incisa con un fior di loto, simbolo prominente del
buddismo, fondamento spirituale della società di Paekche

Non si conosce quale fosse l'uso specifico di queste piastrelle. Dal momento che piastrelle con scene e disegni simili sono state trovate nel tempio Wanghŭngsa (왕흥사 ) a Puyŏ e presso il sito di un antico forno per ceramica a Ssangbuk-ri, si può presumere che queste piastrelle venissero usate per la decorazione di edifici importanti. Le piastrelle con figure erano designate per essere posate e applicate insieme in gruppi di quattro per formare un quadrato. Questi otto manufatti sono stati trovati posati sul pavimento di un tempio durante lavori di scavo, ma, a giudicare dalla loro poca durezza, dal fatto che i motivi sono in rilievo e che i bordi sono scanalati, si pensa che fossero usate per decorare un muro, e non per la pavimentazione.

Queste piastrelle con immagini furono create durante l'età d'oro della cultura Paekche. Anche se riflettono l'influenza della cultura cinese del periodo delle dinastie meridionali, esprimono l'arte squisita del popolo di Paekche e la loro mentalità aperta e internazionale. È anche notevole che vi sia un chiaro legame fra la composizione dei disegni di queste piastrelle e quella del brucia-incenso di Paekche scoperto nell'antico sito di un tempio a Nŭngsan-ri in quel di Puyŏ.

La piastrella con otto nuvole e il fiore di loto al centro

Queste piastrelle sono capolavori che possono essere stati creati solo da artigiani con un profondo amore per la natura e la filosofia. Benché le immagini siano state scolpite sulla superficie della creta, la struttura e la composizione delle scene e i disegni sono molto simili a pitture a inchiostro di china su carta. Le piastrelle rappresentano uno stato trascendentale che può essere espresso in modo appropriato solo da chi sia in profonda armonia con la natura. È fuor di dubbio che le tecniche di pittura delle piastrelle decorate sono servite a influenzare gli artigiani di Paekche e anche la cultura Asuka del Giappone.


Tratto da “Baekje Tiles with Decorative Images”, in Koreana, vol.19, n.3, autunno 2005. Testo originale di Kim Jong-man. Fotografie del Museo Nazionale della Corea. Ricerche bibliografiche da parte dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo