Pittura coreana di costume


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al 12 marzo al 14 luglio 2002 il Museo Nazionale della Corea a Seul ha presentato una mostra intitolata “Pitture di costume della dinastia Chosŏn”. Le pitture di costume del periodo Chosŏn (1392-1910) sono le opere del Museo Nazionale che meglio rivelano le caratteristiche della cultura e dell'arte tradizionale della Corea. Sono opere d'arte di valore storico che illustrano la vita quotidiana e la cultura del passato prima dell'epoca moderna: sono i dipinti più amati dai coreani.

La danza delle spade da un album
di pittura di costume di Sin Yun-bok

Prima mostra speciale di questo tipo ad essere tenuta in Corea, presentava molte opere ben conosciute dai coreani e altre che sono state mostrate al pubblico per la prima volta. Queste opere mettono in luce i punti di vista dei coreani riguardo alla vita, la loro natura ottimistica, calda e fiduciosa nel futuro, oltre a far capire la morale e l'etichetta che ha guidato la loro vita nei secoli.

La mostra presentava 200 importanti opere di pittura di costume, fra cui Sagyesansu (Paesaggi delle quattro stagioni) di Kim Tu-ryang e Kim Tŏk-ha, padre e figlio, Ssirŭm (Lotta) di Kim Hong-do (tesoro nazionale n. 527), Nusangwigido di Sim Chŏng-ju e Hyewŏnjŏnsinch'ŏp di Sin Yun-bok (tesoro nazionale n. 135).

Un dipinto dettagliato di un pittore anonimo mostra
la disposizione di una città del periodo Chosŏn.
Si noti il dettaglio dei particolari, purtroppo non
completamente apprezzabili in una riproduzione
ridotta.

T'aep'yŏngsŏnsido, che viene presentato al pubblico per la prima volta, mostra la vita all'interno della corte reale verso la fine del periodo Chosŏn, mentre Kamnot'aenghwa proveniente dal tempio Posŏksa nella regione Ch'ungch'ŏng-namdo è un'opera che chiarisce come la visione buddista della vita degli antichi coreani sia stata incorporata negli usi e costumi di ogni giorno.

Come si è detto, la mostra presentava anche dipinti mai esposti al pubblico in precedenza, come quelli creati per registrare gli incontri sociali e letterari degli studiosi e dei funzionari governativi del periodo Chosŏn. Questi lavori permettono di dare uno sguardo più approfondito allo stile di vita, agli ideali e alle credenze dei membri della corte reale e dell'elite al potere, così come della popolazione comune. Il tema principale della pittura di costume è la vita di ogni giorno della gente in tutti i livelli della società, per cui rivela i comportamenti mondani, le tradizioni e le raffinatezze di tutta la popolazione.

Eventi campestri di Sim Sa-jŏng

La pittura di costume raggiunse il vertice verso la fine del 18° secolo, un'epoca in cui vi fu tra la gente un risveglio verso i problemi della società, mentre la cultura della gente comune diventava più importante. Le pitture erano divise in quattro categorie: politica e ideali, gusto e raffinatezza, lavoro e riposo, fede e suppliche. Visualizzazioni multimediali, fra cui una presentazione video su schermo piatto e programmi tridimensionali per computer spiegavano i dipinti. Segue una panoramica retrospettiva della mostra.

Politica e ideali

L'argomento principale di molti dipinti di costume del periodo Chosŏn è direttamente o indirettamente collegato all'ideologia politica o alle norme etiche confuciane. È noto dal Chosŏn wangjo sillok (Annali della dinastia Chosŏn) che le opere meritorie o le conquiste di una vita dei re sapienti e dei saggi venivano dipinte su paraventi pieghevoli per servire come oggetti di contemplazione. In questa categoria sono compresi i ritratti di vari reali e di persone che erano considerate modelli esemplari di virtù confuciane, le illustrazioni del Samganghaengsildo (I tre principi delle relazioni umane di base), un libro che parla delle azioni di soggetti leali e dell'amore filiale, inteso a promuovere la lealtà e la pietà filiale, e i dipinti della vita in campagna, come il Pinp'ungch'ilwŏldo.

Oltre a questi vi sono dipinti di natura confuciana, come le registrazioni pittoriche di eventi di palazzo e governativi, assieme a lavori che illustrano le raffinatezze della città e le tradizioni della campagna. Pitture di questo tipo, di contenuto didattico o che illustravano fatti storici, erano prodotti per far sì che il re, come sovrano del paese e del popolo, potesse sempre riflettere su questi dipinti che lo aiutavano ad avere un comportamento morale e ad essere prudente nel suo governo, promuovendo così la stabilità politica.

Gusto e raffinatezza

I pittori del Sadaebu, uomini di nobili origini, giocarono un ruolo essenziale nello sviluppo della pittura di costume dell'ultima parte del periodo Chosŏn. Osservavano da vicino la vita quotidiana della gente comune e la registravano in dipinti, catturando allo stesso tempo la vita dei letterati e le raffinatezze di cui godevano quelli di nobili origini. Questi dipinti hanno uno stile unico, chiaramente diverso dalla semplicità e dal calore dei dipinti che illustravano la vita della gente comune. I dipinti della vita di ogni giorno della classe dei letterati sono chiamati “dipinti di costume sain”, dove sain indicava gli studiosi che non erano funzionari governativi, ma che ciononostante si focalizzavano su aspirazioni e pensieri elevati. Questi dipinti comprendono racconti di viaggi e registrazioni di attività sociali e di riunioni di letterati.

Amanti sotto la luna di Sin Yun-bok

Il girovagare e i viaggi degli studiosi erano espressi in vari modi nella letteratura e nell'arte nell'ultima parte della dinastia Chosŏn, con la pittura di costume sain che generalmente si occupava della ricerca di svaghi da parte degli studiosi e dei loro compagni. Questa tendenza si diffuse anche alle persone di classe media.

Lavoro e riposo

Per chi doveva lavorare per vivere, il tempo lontano dal lavoro era necessario per riposarsi e ricaricarsi in preparazione della ripresa del lavoro. Mettere il lavoro da parte per dedicarsi invece al mangiare, al canto, alla danza o al godimento di altre forme di intrattenimento era necessario per la rivitalizzazione delle persone. Per la gente del periodo Chosŏn, il lavoro cambiava da una stagione all'altra, ma negli intervalli fra un tipo di lavoro e l'altro godevano di brevi interludi di riposo.

Intervallo del pranzo di Kim Hong-do

La vita di ogni giorno significava duro lavoro, il più delle volte lavoro fisicamente pesante e noioso. E tuttavia l'espressione delle facce della popolazione dei dipinti di costume tradizionali non riflettono dolore o fatica troppo intensa: chi lavora sembra piuttosto soddisfatto e assorbito dal proprio lavoro. Durante le festività che segnavano i cambiamenti di stagione anche i contadini facevano dei giochi e divertimenti che arricchivano la loro vita mondana.

Fede e suppliche

I dipinti di tipo religioso sono un tipo speciale di pittura di costume in quanto esprimono fede in un dio o in una vita di devozione.

Le pitture che illustrano meglio la vita religiosa della gente del periodo Chosŏn sono i dipinti buddisti kamnot'aenghwa, che riproducono gli insegnamenti buddisti, e le riproduzioni che illustrano il Libro di T'ang Saju che era molto usato per la previsione del futuro. I kamnot'aenghwa mettono in evidenza le varie circostanze in cui una persona si può imbattere nel ciclo di vita e morte chiamato samsara. Anche se le persone che compaiono in tali dipinti sono state create da un punto di vista buddista, lo stile e il carattere della vita durante il periodo Chosŏn vi sono rappresentati in modo così squisito che queste pitture possono essere considerate come esempi di pittura di costume intellettuale. Il Libro di divinazione dei T'ang è una guida alla divinazione basata sul principio che il proprio destino è determinato dai quattro pilastri (saju): anno, mese, giorno e ora della propria nascita. Le illustrazioni del libro rappresentano la vita reale nella dinastia Chosŏn e le attitudini verso il lavoro, la fortuna, la sfortuna e l'ambizione, e per questo hanno molti elementi in comune con la pittura di costume.


Tratto da “Genre Paintings”, in Koreana, vol.16, n.1, primavera 2002. Testo originale di So Jae-gu. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo