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Argomenti compresi in questa pagina:Altre pagine di informazioni che hanno attinenza con l'argomento “Religioni e filosofie” si possono raggiungere selezionando uno dei titoli seguenti.Un museo nel tempio Tongdo-sa Ritiro in un tempio buddista Le bellissime statue buddiste coreane I templi buddisti: una concretizzazione di ideali Il rituale buddista Yŏngsanjae Buddismo: le radici della cultura coreana Canone buddista su CD-ROM L'accademia confuciana Sŏnggyun-gwan I riti ancestrali ufficiali I primi martiri cattolici in Corea La festa delle lanterne per la nascita del Budda La vita pittoresca di un monaco e una violoncellista Soggiornare in un tempio Un canto di Natale in coreano Un rituale buddista per i defunti Chongmyo e Sajik: due luoghi storici in cui si ripetono antichi rituali Il tempio Tongdosa fra storia e leggenda Il tempio Pŏpchusa Un museo di arte buddista Haeinsa, un tempio ricco di tesori Il confucianesimo vissuto: l'Università Sŏnggyun-gwan Il tempio buddista Songgwangsa: uno dei tre gioielli della Corea Nuove teorie sui pali degli spiriti changsŭng Il tempio Ssanggyesa, famoso per il tè e per la musica religiosa Celebrazioni per la nascita del Budda (5 maggio 2006) La pagoda in pietra dei quattro leoni Chongmyo taeje, una tradizione secolare che continua Kim Keum-Hwa: intervista a una vera sciamana I templi coreani aprono le porte I riti ancestrali Jongga e la cultura del cibo (prima parte) I riti ancestrali Jongga e la cultura del cibo (seconda parte) Wonhyo, la prima alba del buddismo coreano Tripitaka Koreana: 1000 anni - Una nuova era per la ricerca buddista Si riscopre il filosofo Dasan, un importante studioso del regno di Joseon Il più famoso tempietto buddista della Corea Riti per onorare gli dei della terra e del raccolto |
ReligioniAnimismoLa più antica forma religiosa della Corea è l'animismo, che si manifesta nei culti che nei villaggi rurali vengono tributati allo spirito del grande albero che di solito si trova all'ingresso del villaggio, nella venerazione dello spirito di certe montagne o di certi massi, e più in generale nel rispetto degli spiriti che vivono negli elementi della natura. Uno degli alberi centenari Le cerimonie animistiche sono molto semplici: al grande albero del villaggio, per esempio, una volta all’anno viene fatta un’offerta di cibo da parte della persona più degna del villaggio, di solito l’uomo più anziano e più rispettato. Costui si prepara al rito per vari giorni, astenendosi dal mangiare cibi non adatti, mantenendosi puro ed effettuando una scrupolosa pulizia del proprio corpo. Il cibo offerto allo spirito viene poi lasciato davanti all’albero poggiato su una panchetta e durante la notte viene probabilmente consumato dagli animali selvatici. Se il mattino dopo il cibo non c’è più, significa che lo spirito dell’albero ha gradito l’offerta e ciò è di buon auspicio. |
Legati ad altre forme di culto sono i mucchi di pietre che si trovavano di frequente lungo le strade di campagna e che ancora permangono in qualche villaggio isolato: il passante raccoglieva un sasso e lo gettava sul mucchio in segno di rispetto. Qui a sinistra una donna venera lo spirito In particolare, le credenze tradizionali riscontrabili ancora nei racconti assegnano anche agli elementi della natura un genere, maschile o femminile. A questo proposito l'autore ha udito nel 1967 da un viandante che percorreva un sentiero fra i monti in una zona molto isolata della Corea del Sud il seguente racconto curioso. |
Legata all'animismo è anche la venerazione che si ha per i due simboli principali della natura, il cielo e la terra, che vengono rappresentati da due tronchi d'albero su cui è scolpito un volto umano, piantati nel terreno al contrario, con le radici in alto. Anche questi due tronchi di solito vanno in coppia, maschio e femmina. In coreano sono chiamati Changsŭng ( Nell'immagine è illustrata una coppia di questi Lo spirito femminile è quello che governa ciò che sta sottoterra, quello maschile ciò che sta sopra la terra. Sul tronco sono incise le frasi Ch'ŏnha taejanggun ( Si trovano di solito all'ingresso dei villaggi di campagna e sono venerati come spiriti guardiani che proteggono il villaggio dai mali e dalle malattie. Una volta all'anno gli abitanti del villaggio effettuano una cerimonia rituale per venerare gli spiriti del Changsŭng. |
SciamanesimoUn'altra forma religiosa è lo sciamanesimo, penetrato in Corea quasi certamente dalla Mongolia in tempi preistorici, nel quale il contatto tra le persone comuni e gli spiriti avviene attraverso sacerdotesse chiamate mudang (Il mondo dell'aldilà visto dalle sciamane è molto simile al mondo in cui viviamo, e possiede tutti i difetti di questo mondo. Per esempio, durante una cerimonia propiziatoria tenuta come rito funebre è normale che la sciamana accetti denaro da chi ha ordinato la cerimonia, perché questo denaro deve servire per corrompere i guardiani delle porte dell'aldilà in modo che lascino passare lo spirito del defunto senza badare troppo ai suoi difetti. Durante la cerimonia le sciamane offrono agli spiriti del vino di riso (makkŏlli), versandone prima un poco sul terreno, fuori dal tempietto in cui avviene il sacrificio, come omaggio agli spiriti della terra. Poi questo vino viene anche offerto ad alcuni degli astanti (una volta è stato offerto anche a me e la sciamana, mentre mi faceva bere dalla ciotola, mi dava dei colpetti sulla testa; poi mi ha chiesto un’offerta in denaro...). La musica che accompagna le cerimonie, chiamate kut ( |
Le sciamane seguono una scuola particolare e imparano a memoria migliaia di versi dei canti sciamanici, detti muga ( La fotografia a destra è stata scattata dall'autore nel 1966 in un tempietto nei sobborghi di Seul. Si tratta di una cerimonia autentica. La sciamana sta appoggiando su un piattino il tridente su cui è infilzata la testa di un maiale. Da un punto di vista linguistico, questi canti, o epopee, che fino a pochi decenni fa era proibito mettere per iscritto, sono di una grandissima importanza perché contengono quasi incontaminati termini della lingua che sono scomparsi da tempo dal coreano parlato e che a volte non sono mai stati registrati per iscritto. |
BuddismoArrivato nella penisola più tardi dell'animismo e dello sciamanesimo, il buddismo ha visto un periodo di grande successo durante l'epoca di Silla (676-936). Penetrato in Corea verso l'anno 372 d.C., vi giungeva ormai carico di divinità, santi e credenze estranee alla sua forma originale. Pulguk-sa, forse il più famoso Con la diffusione dall'India a tutto l'Estremo Oriente, il buddismo assorbì ogni sorta di credenze a contatto con le religioni dei vari paesi in cui passava. Questo tipo di buddismo, noto come Mahayana o “Grande veicolo”, è quello che fu introdotto in Corea, dove, prima di stabilirvisi in modo definitivo, assorbì altre peculiarità regionali. |
Per esempio, nella maggior parte dei complessi di edifici che costituiscono un tempio buddista coreano, vicino alla sala principale del culto si trova una cappella contenente un altare dedicato allo spirito della montagna, rappresentato da un vecchio accompagnato da una tigre. Lo spirito della montagna venerato Questo simbolo deriva dalla tradizione taoista cinese e dalle credenze animistiche locali. E anche l'immagine dello spirito della montagna riceve preghiere durante le cerimonie che hanno luogo per onorare il Budda. D'altronde, ciò non deve stupire se si considera il fatto che l'ultima grande tigre siberiana che viveva nelle foreste della Corea fu uccisa poco più di cinquant'anni fa e che in passato la tigre costituiva un pericolo reale per chi viveva nelle campagne. |
A sinistra l'autore nel 1966 nel recinto del tempio di Popchu-sa, costruito nel 553 d.C. Sullo sfondo la grandiosa statua del “Budda del futuro”, alta 25 metri, costruita nel XX secolo. A quei tempi i viaggi all'interno del paese non erano eccessivamente comodi, specialmente se si andavano a visitare luoghi isolati. La rete stradale, che in seguito doveva svilupparsi in modo considerevole, era limitata a strade in terra battuta, con la quasi totale assenza di ponti per l'attraversamento dei fiumi (gli autobus di campagna, con le ruote molto alte, passavano direttamente nell'acqua, tranne che nei periodi delle grandi piogge quando le comunicazioni con certi villaggi erano interrotte). Sovente, per giungere in una località interessante, si era costretti a prendere il treno, poi una corriera locale e poi a proseguire a piedi su per le mulattiere, attraversando i torrenti a guado. |
Il terreno della Corea è montagnoso e questo spiega l'abbigliamento, giacca a vento, sacco da montagna e scarponi, dell'autore in giro per le campagne coreane. Una vista panoramica degli Come si può ben capire, allora di turismo non si parlava ancora. In seguito, anche la Corea si è aperta al turismo e, per attirare visitatori, ha pensato bene di accentuare o creare ex-novo ciò che essi pensavano che fosse più gradito ai turisti e nascondendo invece quello che era ritenuto più diverso dall'occidente, ma sentito come più genuino dalla popolazione, in particolar modo l'animismo e lo sciamanesimo, perdendo in tal modo molto dello spirito più spontaneo e originale dell'antica cultura. |
CristianesimoIl cristianesimo, penetrato in un primo tempo in Corea attraverso documenti portati dalla Cina da diplomatici coreani nel XVII secolo, fu in seguito rafforzato da missionari cattolici mandati di nascosto nel paese per propagare questa dottrina allora proibita. Nel 1853 i cristiani in Corea erano circa 20.000: fu allora che il principe reggente, in un gesto di xenofobia, ordinò dei massacri nei quali perirono migliaia di persone.Nel 1882 un trattato diplomatico firmato con gli Stati Uniti stipulava la protezione dei missionari: di questo approfittarono varie chiese protestanti che mandarono nel paese predicatori, medici ed educatori. Oggi il numero dei cristiani in Corea si aggira sui 5.000.000 di persone, 4.000.000 di protestanti e 1.000.000 di cattolici. Nella figura la grandiosa cattedrale |
FilosofieLa bandiera della Corea del Sud, chiamata T'aegŭk ( |
Nel cerchio interno, la parte superiore, rossa, rappresenta lo Yang, o elemento attivo, mentre quella inferiore, blu, rappresenta lo Yin, o elemento passivo. Sono gli elementi fondamentali dell'antica cosmogonia cinese, in particolare del taoismo, due principi opposti che esprimono il dualismo del cosmo: fuoco e acqua, giorno e notte, maschile e femminile, caldo e freddo. Il concetto fondamentale è che nella vita e nella storia c'è un movimento continuo che porta a un alternarsi degli opposti, che però sono in perfetto equilibrio nell'universo. I trigrammi invece appartengono al confucianesimo, ma la loro disposizione nella bandiera esprime anch'essa l'idea degli opposti. In particolare le tre linee continue in alto a sinistra rappresentano il cielo, mentre quelle discontinue poste nell'angolo opposto rappresentano la terra, e così il simbolo che si trova in basso a sinistra, con due tratti continui e uno discontinuo, rappresenta il fuoco, mentre quello in alto a destra è il suo opposto e rappresenta l'acqua. |
ConfucianesimoIl saggio cinese Confucio stabilì un sistema di etica morale destinato a governare idealmente le relazioni umane nella famiglia, nella società e nello stato. La sua filosofia non comportava considerazioni circa il soprannaturale, ma col tempo il saggio e i suoi discepoli finirono per essere canonizzati dai loro adepti. Un tempio confuciano Il confucianesimo in Corea all'epoca della dinastia Yi (1392-1910) era un sistema di istruzione, di riti e di amministrazione civile. Con la caduta della monarchia soltanto la prima di queste funzioni restò importante. Il codice confuciano sul comportamento e le relazioni sociali ha profondamente impregnato la vita coreana e resta ancora la principale regola di pensiero e d'azione. |
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© Valerio Anselmo