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Religioni, credenze popolari e filosofie

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Argomenti compresi in questa pagina:
Altre pagine di informazioni che hanno attinenza con l'argomento “Religioni e filosofie” si possono raggiungere selezionando uno dei titoli seguenti.

Un museo nel tempio Tongdo-sa
Primo dei templi dei “Tre Gioielli” è la sede spirituale del buddismo coreano e ora sede di un museo di arte buddista.

Ritiro in un tempio buddista
La vita del tempio inizia alle tre del mattino. Poi ci sono le preghiere, la meditazione Zen, il pasto frugale...

Le bellissime statue buddiste coreane
Il buddismo ha lasciato in Corea grandiosi templi e statue di alto valore artistico.

I templi buddisti: una concretizzazione di ideali
Natura, localizzazione, architettura e scopo dei templi buddisti costruiti in Corea.

Il rituale buddista Yŏngsanjae
Esemplifica l'essenza della filosofia buddista e comprende non meno di 148 cerimonie diverse eseguite nell'arco di tre giorni.

Buddismo: le radici della cultura coreana
L'ordine Chogye, il più rappresentativo del buddismo coreano, sta cambiando le proprie strategie.

Canone buddista su CD-ROM
Il “Tripitaka Koreana”, il canone buddista intagliato su 80.000 tavole in legno, ora anche in 15 CD-ROM e in Internet (ma con testo cinese e commenti in coreano).

L'accademia confuciana Sŏnggyun-gwan
Scuola in cui i letterati studiavano per raggiungere il punto più elevato dell'educazione confuciana.

I riti ancestrali ufficiali
Le cerimonie in memoria dei defunti: loro importanza e significato.

I primi martiri cattolici in Corea
Commemorazione del bicentenario dei primi martiri cattolici in Corea.

La festa delle lanterne per la nascita del Budda
Una delle rare feste delle lanterne nel mondo, attira molti spettatori, anche dall'estero.

La vita pittoresca di un monaco e una violoncellista
Tonyŏn, monaco, e sua moglie To Wannyŏ, violoncellista, vivono nella natura e producono studi sul buddismo, musica e pasta di soia.

Soggiornare in un tempio
Un invito a un mondo di tradizioni e di armonia. Un nuovo modo di fare esperienza della vita monastica buddista

Un canto di Natale in coreano
Anche in Corea del Sud in occasione del Natale si sente questo famoso canto natalizio ("Notte silente") nella versione coreana

Un rituale buddista per i defunti
Viene presentato un famoso dipinto buddista davanti al quale si sono celebrati per centinaia d'anni rituali per i defunti di morte improvvisa

Chongmyo e Sajik: due luoghi storici in cui si ripetono antichi rituali
Il tempio Chongmyo e l'altare Sajik erano, durante la dinastia Chosŏn, due luoghi sacri in cui venivano celebrati riti particolari, oggi ripristinati.

Il tempio Tongdosa fra storia e leggenda
Notizie interessanti sul più famoso dei templi buddisti coreani.

Il tempio Pŏpchusa
Una visita a uno dei templi buddisti più antichi della Corea, ricco di resti storici importanti.

Un museo di arte buddista
A Seul c'è un interessante museo di arte buddista che è stato rinnovato di recente. Ecco alcune informazioni.

Haeinsa, un tempio ricco di tesori
Nel tempio Haeinsa sono conservati tesori inestimabili, come le 80.000 tavole lignee per la stampa del canone buddista, risalenti al tredicesimo secolo.

Il confucianesimo vissuto: l'Università Sŏnggyun-gwan
L'Università Sŏnggyun-gwan tramanda e diffonde gli ideali confuciani nell'epoca moderna.

Il tempio buddista Songgwangsa: uno dei tre gioielli della Corea
Un fedele buddista ci parla dell'importanza di questo tempio per lo sviluppo del buddismo in Corea.

Nuove teorie sui pali degli spiriti changsŭng
I changsŭng, da sempre elementi importanti delle credenze locali coreane, sono oggi ridotti a semplici attrazioni per turisti.

Il tempio Ssanggyesa, famoso per il tè e per la musica religiosa
Una visita a uno dei templi buddisti della Corea, sulle pendici del monte Chirisan.

Celebrazioni per la nascita del Budda (5 maggio 2006)
Anche quest'anno, come tutti gli anni in quest'epoca, si è celebrato in Corea il Festival delle lanterne di loto per commemorare la nascita del Budda.

La pagoda in pietra dei quattro leoni
Uno specialista di buddismo ci parla del significato simbolico della speciale pagoda in pietra del tempio Hwaŏm e della lanterna in pietra posta di fronte alla pagoda.

Chongmyo taeje, una tradizione secolare che continua
Un breve testo sul rito ancestrale, originariamente in onore degli antenati del re, che si tiene ancora ogni anno a Seul. La pagina è completata da un certo numero di riferimenti a siti Internet che parlano dell'argomento.

Kim Keum-Hwa: intervista a una vera sciamana
In un'intervista la sciamana Kim al culmine della sua carriera di consolatrice degli afflitti parla della sua vita tormentata e del ruolo delle sciamane.

I templi coreani aprono le porte
Molti templi buddisti coreani hanno istituito programmi di soggiorno nei templi e stanno avendo un buon successo.

I riti ancestrali Jongga e la cultura del cibo (prima parte)
Uno sguardo su un aspetto sconosciuto della Corea odierna, quello dei rituali per gli antenati delle famiglie capostipite dei clan.

I riti ancestrali Jongga e la cultura del cibo (seconda parte)
Questa pagina completa l’articolo sullo studio delle famiglie capostipite (jongga) della Corea iniziato la volta scorsa.

Wonhyo, la prima alba del buddismo coreano
La figura del monaco buddista che seppe diffondere e far capire il buddismo alla popolazione minuta del regno di Silla.

Tripitaka Koreana: 1000 anni - Una nuova era per la ricerca buddista
Considerazioni di uno studioso a mille anni dalla creazione del Canone buddista cinese stampato in Corea.

Si riscopre il filosofo Dasan, un importante studioso del regno di Joseon
Nel 2012 ricorre il 250º anniversario della nascita di Dasan, Jeong Yak-yong, uomo universale autore di importanti libri e geniale inventore.

Il più famoso tempietto buddista della Corea
Un americano che insegna turismo culturale in Corea parla del tempietto buddista in grotta di Seokguram rivelando particolari interessanti.

Riti per onorare gli dei della terra e del raccolto
In autunno si effettuano gli antichi riti in onore degli dei della terra e del raccolto.


Religioni

Animismo

La più antica forma religiosa della Corea è l'animismo, che si manifesta nei culti che nei villaggi rurali vengono tributati allo spirito del grande albero che di solito si trova all'ingresso del villaggio, nella venerazione dello spirito di certe montagne o di certi massi, e più in generale nel rispetto degli spiriti che vivono negli elementi della natura.

Uno degli alberi centenari
che ospitano uno spirito

Le cerimonie animistiche sono molto semplici: al grande albero del villaggio, per esempio, una volta all’anno viene fatta un’offerta di cibo da parte della persona più degna del villaggio, di solito l’uomo più anziano e più rispettato. Costui si prepara al rito per vari giorni, astenendosi dal mangiare cibi non adatti, mantenendosi puro ed effettuando una scrupolosa pulizia del proprio corpo.

Il cibo offerto allo spirito viene poi lasciato davanti all’albero poggiato su una panchetta e durante la notte viene probabilmente consumato dagli animali selvatici. Se il mattino dopo il cibo non c’è più, significa che lo spirito dell’albero ha gradito l’offerta e ciò è di buon auspicio.

Legati ad altre forme di culto sono i mucchi di pietre che si trovavano di frequente lungo le strade di campagna e che ancora permangono in qualche villaggio isolato: il passante raccoglieva un sasso e lo gettava sul mucchio in segno di rispetto.

Qui a sinistra una donna venera lo spirito
che vive in un mucchio di pietre, in campagna

In particolare, le credenze tradizionali riscontrabili ancora nei racconti assegnano anche agli elementi della natura un genere, maschile o femminile.

A questo proposito l'autore ha udito nel 1967 da un viandante che percorreva un sentiero fra i monti in una zona molto isolata della Corea del Sud il seguente racconto curioso.

Tanto tempo fa, si sapevano costruire molto meglio di adesso i muriccioli di pietre a secco che separano l'uno dall'altro gli appezzamenti di terreno, e questo perché si sapeva distinguere quali fossero le pietre maschio e quali quelle femmina. Se, nella costruzione del muricciolo, si fossero messe le pietre a coppie, maschio e femmina, l'una sull'altra, il muro avrebbe resistito a qualunque tempesta e alle intemperie, mentre non sarebbe durato a lungo se si fosse sbagliato l'accoppiamento. Il viandante, che viveva in quella zona, diceva che oggi questa sensibilità è andata persa.

Legata all'animismo è anche la venerazione che si ha per i due simboli principali della natura, il cielo e la terra, che vengono rappresentati da due tronchi d'albero su cui è scolpito un volto umano, piantati nel terreno al contrario, con le radici in alto. Anche questi due tronchi di solito vanno in coppia, maschio e femmina. In coreano sono chiamati Changsŭng (장승).

Nell'immagine è illustrata una coppia di questi
simboli attualmente conservati nel tempio Ssangye.

Lo spirito femminile è quello che governa ciò che sta sottoterra, quello maschile ciò che sta sopra la terra. Sul tronco sono incise le frasi Ch'ŏnha taejanggun (천하대장군 ), o “grande generale sotto il cielo”, per il tronco maschile, e Chiha yŏjanggun (지하여장군 ), o “generalessa del sottoterra”, per il tronco femminile.

Si trovano di solito all'ingresso dei villaggi di campagna e sono venerati come spiriti guardiani che proteggono il villaggio dai mali e dalle malattie. Una volta all'anno gli abitanti del villaggio effettuano una cerimonia rituale per venerare gli spiriti del Changsŭng.

Sciamanesimo

Un'altra forma religiosa è lo sciamanesimo, penetrato in Corea quasi certamente dalla Mongolia in tempi preistorici, nel quale il contatto tra le persone comuni e gli spiriti avviene attraverso sacerdotesse chiamate mudang (무당 ), che intercedono mediante canti e danze per rallegrare e propiziarsi gli spiriti in modo da evitare le calamità o per guarire le malattie.

Il mondo dell'aldilà visto dalle sciamane è molto simile al mondo in cui viviamo, e possiede tutti i difetti di questo mondo. Per esempio, durante una cerimonia propiziatoria tenuta come rito funebre è normale che la sciamana accetti denaro da chi ha ordinato la cerimonia, perché questo denaro deve servire per corrompere i guardiani delle porte dell'aldilà in modo che lascino passare lo spirito del defunto senza badare troppo ai suoi difetti.

Durante la cerimonia le sciamane offrono agli spiriti del vino di riso (makkŏlli), versandone prima un poco sul terreno, fuori dal tempietto in cui avviene il sacrificio, come omaggio agli spiriti della terra. Poi questo vino viene anche offerto ad alcuni degli astanti (una volta è stato offerto anche a me e la sciamana, mentre mi faceva bere dalla ciotola, mi dava dei colpetti sulla testa; poi mi ha chiesto un’offerta in denaro...).

La musica che accompagna le cerimonie, chiamate kut (굿), è molto ritmata ed è estremamente fragorosa, specialmente perché viene suonata a tutto spiano da pifferi e tamburi in ambienti piccoli, quali possono essere le stanze di una casa comune o un piccolo tempio sperduto fra le montagne.

Le sciamane seguono una scuola particolare e imparano a memoria migliaia di versi dei canti sciamanici, detti muga (무가 ), che risalgono a tempi antichissimi, tanto che in essi si ritrovano parole non più comprese oggigiorno.

La fotografia a destra è stata scattata dall'autore nel 1966 in un tempietto nei sobborghi di Seul. Si tratta di una cerimonia autentica. La sciamana sta appoggiando su un piattino il tridente su cui è infilzata la testa di un maiale.

Da un punto di vista linguistico, questi canti, o epopee, che fino a pochi decenni fa era proibito mettere per iscritto, sono di una grandissima importanza perché contengono quasi incontaminati termini della lingua che sono scomparsi da tempo dal coreano parlato e che a volte non sono mai stati registrati per iscritto.

Buddismo

Arrivato nella penisola più tardi dell'animismo e dello sciamanesimo, il buddismo ha visto un periodo di grande successo durante l'epoca di Silla (676-936). Penetrato in Corea verso l'anno 372 d.C., vi giungeva ormai carico di divinità, santi e credenze estranee alla sua forma originale.

Pulguk-sa, forse il più famoso
tempio buddista della Corea

Con la diffusione dall'India a tutto l'Estremo Oriente, il buddismo assorbì ogni sorta di credenze a contatto con le religioni dei vari paesi in cui passava. Questo tipo di buddismo, noto come Mahayana o “Grande veicolo”, è quello che fu introdotto in Corea, dove, prima di stabilirvisi in modo definitivo, assorbì altre peculiarità regionali.

Per esempio, nella maggior parte dei complessi di edifici che costituiscono un tempio buddista coreano, vicino alla sala principale del culto si trova una cappella contenente un altare dedicato allo spirito della montagna, rappresentato da un vecchio accompagnato da una tigre.

Lo spirito della montagna venerato
nel tempio buddista di Haein-sa

Questo simbolo deriva dalla tradizione taoista cinese e dalle credenze animistiche locali. E anche l'immagine dello spirito della montagna riceve preghiere durante le cerimonie che hanno luogo per onorare il Budda. D'altronde, ciò non deve stupire se si considera il fatto che l'ultima grande tigre siberiana che viveva nelle foreste della Corea fu uccisa poco più di cinquant'anni fa e che in passato la tigre costituiva un pericolo reale per chi viveva nelle campagne.

A sinistra l'autore nel 1966 nel recinto del tempio di Popchu-sa, costruito nel 553 d.C. Sullo sfondo la grandiosa statua del “Budda del futuro”, alta 25 metri, costruita nel XX secolo.

A quei tempi i viaggi all'interno del paese non erano eccessivamente comodi, specialmente se si andavano a visitare luoghi isolati.

La rete stradale, che in seguito doveva svilupparsi in modo considerevole, era limitata a strade in terra battuta, con la quasi totale assenza di ponti per l'attraversamento dei fiumi (gli autobus di campagna, con le ruote molto alte, passavano direttamente nell'acqua, tranne che nei periodi delle grandi piogge quando le comunicazioni con certi villaggi erano interrotte).

Sovente, per giungere in una località interessante, si era costretti a prendere il treno, poi una corriera locale e poi a proseguire a piedi su per le mulattiere, attraversando i torrenti a guado.

Il terreno della Corea è montagnoso e questo spiega l'abbigliamento, giacca a vento, sacco da montagna e scarponi, dell'autore in giro per le campagne coreane.

Una vista panoramica degli
edifici del tempio Pŏpchu-sa

Come si può ben capire, allora di turismo non si parlava ancora. In seguito, anche la Corea si è aperta al turismo e, per attirare visitatori, ha pensato bene di accentuare o creare ex-novo ciò che essi pensavano che fosse più gradito ai turisti e nascondendo invece quello che era ritenuto più diverso dall'occidente, ma sentito come più genuino dalla popolazione, in particolar modo l'animismo e lo sciamanesimo, perdendo in tal modo molto dello spirito più spontaneo e originale dell'antica cultura.

Cristianesimo

Il cristianesimo, penetrato in un primo tempo in Corea attraverso documenti portati dalla Cina da diplomatici coreani nel XVII secolo, fu in seguito rafforzato da missionari cattolici mandati di nascosto nel paese per propagare questa dottrina allora proibita. Nel 1853 i cristiani in Corea erano circa 20.000: fu allora che il principe reggente, in un gesto di xenofobia, ordinò dei massacri nei quali perirono migliaia di persone.

Nel 1882 un trattato diplomatico firmato con gli Stati Uniti stipulava la protezione dei missionari: di questo approfittarono varie chiese protestanti che mandarono nel paese predicatori, medici ed educatori.

Oggi il numero dei cristiani in Corea si aggira sui 5.000.000 di persone, 4.000.000 di protestanti e 1.000.000 di cattolici.

Nella figura la grandiosa cattedrale
cattolica di Myŏngdong a Seul.


Filosofie

La bandiera della Corea del Sud, chiamata T'aegŭk (태극 ), si può definire una bandiera filosofica. I simboli che la caratterizzano sono tutti improntati alle filosofie orientali, a partire dal cerchio centrale, noto con il nome cinese di Yin e Yang, per finire con quelli periferici, i “trigrammi”, che derivano dal famoso testo cinese di divinazione I Ching (Libro dei mutamenti).

Nel cerchio interno, la parte superiore, rossa, rappresenta lo Yang, o elemento attivo, mentre quella inferiore, blu, rappresenta lo Yin, o elemento passivo. Sono gli elementi fondamentali dell'antica cosmogonia cinese, in particolare del taoismo, due principi opposti che esprimono il dualismo del cosmo: fuoco e acqua, giorno e notte, maschile e femminile, caldo e freddo. Il concetto fondamentale è che nella vita e nella storia c'è un movimento continuo che porta a un alternarsi degli opposti, che però sono in perfetto equilibrio nell'universo.

I trigrammi invece appartengono al confucianesimo, ma la loro disposizione nella bandiera esprime anch'essa l'idea degli opposti. In particolare le tre linee continue in alto a sinistra rappresentano il cielo, mentre quelle discontinue poste nell'angolo opposto rappresentano la terra, e così il simbolo che si trova in basso a sinistra, con due tratti continui e uno discontinuo, rappresenta il fuoco, mentre quello in alto a destra è il suo opposto e rappresenta l'acqua.

Confucianesimo

Il saggio cinese Confucio stabilì un sistema di etica morale destinato a governare idealmente le relazioni umane nella famiglia, nella società e nello stato. La sua filosofia non comportava considerazioni circa il soprannaturale, ma col tempo il saggio e i suoi discepoli finirono per essere canonizzati dai loro adepti.
Così, quella che inizialmente era una filosofia di vita, si diffuse in accordo con qualsiasi antica religione locale che gli fornisse una struttura soprannaturale o una cosmogonia che accettasse le poche divinità confuciane come santi ausiliari.

Un tempio confuciano

Il confucianesimo in Corea all'epoca della dinastia Yi (1392-1910) era un sistema di istruzione, di riti e di amministrazione civile. Con la caduta della monarchia soltanto la prima di queste funzioni restò importante. Il codice confuciano sul comportamento e le relazioni sociali ha profondamente impregnato la vita coreana e resta ancora la principale regola di pensiero e d'azione.


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© Valerio Anselmo