Sabrina Stroppa
(e-mail: sabrina.stroppa@unito.it)
Le prime tre fotografie sono state scattate in occasione di precedenti viaggi in Corea,
le altre a maggio del 2011 quando ho fatto un viaggio con mio figlio Elia di 18 mesi.


Demoni apotropaici lignei riuniti nel giardino dell’antico palazzo reale Kyonbokkung.

(Si vedano anche, in questo sito, le pagine Nuove teorie sui pali degli spiriti changsŭng e Lee Ga-rak, scultore di changsŭng)
Verdure per la preparazione del kimchi

(Sulla preparazione del kimchi si veda anche la pagina Le provviste per l’inverno)
Seppie al mercato di Jagalchi (Pusan)

(Sull’argomento si veda anche la pagina Noryangjin, il mercato del pesce di Seul).

I coreani sono molto affettuosi con i bambini occidentali. Mio figlio Elia (18 mesi) era una star tra le ragazze di Seoul, che facevano a gara a fotografarlo e accarezzarlo (e lui in cambio otteneva di poter maneggiare per un po’ i loro smartphone...)
Una bella invenzione sono i «kids café», spazi attrezzati con ogni tipo di gioco (e non mancano i libri) dove i bambini, per una cifra modesta, possono giocare per qualche ora, e le mamme mangiare o leggere in pace, sedute a un tavolo a poca distanza. Da sfruttare in caso di pioggia.
I lunghi viaggi nella metropolitana di Seoul diventano meno pesanti se si sa che esistono ovunque bagni attrezzati per mamma e bambino, e soprattutto bellissime stanze d’allattamento ben arredate, e dotate di ogni comfort.

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© Valerio Anselmo