Sculture in pietra dalle grandi forme

Lo scultore coreano di cui si parla in questa pagina ha studiato a Lima in Perù e a Barcellona in Spagna e manifesta chiaramente l'influenza latina nelle sue prosperose figure muliebri. Oltre che di scultura egli si occupa, da filantropo, delle condizioni disagiate di varie popolazioni nel mondo e si adopera per aiutarle. Ora una considerazione personale a proposito delle proporzioni e quindi del peso in tonnellate di quelle sculture: come farà lo scultore a fare tante mostre in giro per il mondo?


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er il suo faticoso processo produttivo, una certa mancanza di comprensione da parte del pubblico e l'ambiente poco appagante, nel campo dell'arte la scultura in pietra è un lavoro che non gode di molta stima perché considerato rude, difficile e pericoloso.

Lo scultore Hwang Dae-yeol sente che il suo duro lavoro non fa eccezione alla regola. Nel suo studio situato in un luogo sperduto a Yeoju, nella regione Kyŏnggi-do, si dedica all'opera solitaria di dar vita alla pietra. Ogni giorno lotta con enormi blocchi di pietra, in una solitudine grande quanto i massi su cui lavora.

Hwang si è diplomato in scultura all'Università Cattolica di Lima, in Perù, e ha studiato scultura anche all'Università di Barcellona, in Spagna. A partire da una mostra all'aperto tenuta presso l'Università Cattolica di Lima nel 1990, ha tenuto varie mostre personali, la maggior parte delle quali in Perù e in Spagna. Fra queste sono comprese un certo numero di mostre collettive organizzate dall'Istituto Francese di Cultura a Lima, dal Banco Bilbao Vizcaya Argentaria a Barcellona, dalla Scuola d'arte Rognono con la sponsorizzazione della Banca spagnola Rioja e dal Museo Ferroviario di Madrid, oltre a una mostra nella stazione ferroviaria Sants a Barcellona.

Lo scultore Hwang Dae-yeol al lavoro su
un blocco di pietra alto due metri e mezzo

Fu nel 1997 che Hwang tornò in patria e cominciò a lavorare e a tenere mostre in Corea. In quell'anno partecipò alla Mostra di scultura tenutasi presso l'Art Space di Seul e tenne mostre personali presso il Seoul Arts Center nel 1999 e all'Insa Art Center nel 2003 e nel 2004.

Secondo Hwang, ciò che ha avuto maggiore influenza sul suo mondo artistico e sul suo spirito sono stati i mondi che ha incontrato viaggiando in Africa, in Perù e in Spagna. Dice di aver incontrato le persone più umane nei luoghi più strani e di aver appreso la sincerità, l'amore e la bellezza della vita primitiva da quelli che i popoli civilizzati classificano spesso come barbari sulla base dei propri standard.

Opere di Hwang Dae-yeol in mostra
al Parco Seolbong, a Icheon,
assieme a lavori di artisti stranieri

Apparentemente per questo motivo, è difficile individuare nei suoi lavori la bellezza artificiale creata da tecniche sofisticate. Al contrario, i lavori di Hwang sono pieni di immagini così ordinarie e realistiche che sembrano persino ridicole. Tuttavia nelle sue mani queste immagini vengono fatte rinascere come bei soggetti d'arte. In questo senso si potrebbe affermare che il mondo artistico di Hwang è una ricerca della purezza.

L'argomento principale dei lavori di Hwang è la donna. Ma le donne rappresentate nelle sue opere non hanno l'aspetto snello della figura della Venere di Milo, che da un punto di vista occidentale è considerato essere la rappresentazione ideale della bellezza. Con i loro seni e fianchi esagerati ricordano piuttosto la Venere di Willendorf. A parte l'addome sporgente, i seni e i fianchi, nelle sue sculture sono scarsamente rappresentate altre parti del corpo.

Lo studio di Hwang Dae-yeol a Yeoju

Più che il desiderio di fecondità e di ricchezza che la Venere di Willendorf rappresenta, i lavori di Hwang emanano il calore e il conforto tradizionalmente associati con la madre e il senso di pace che le donne trasmettono. Ciò indica che il mondo artistico di Hwang è collegato spiritualmente con il suo luogo natìo, o con l'umanità di base alla quale vuole alla fine tornare. Hwang dice che le donne che rappresenta sono la moglie e la madre che egli ama e che per lui sono le più belle al mondo.

Attraverso i suoi lavori, Hwang, che è un appassionato filantropo, pone anche una domanda al pubblico a proposito dell'amore genuino. Avendo viaggiato in una quantità di paesi, Hwang dice che si è sentito molto addolorato quando ha visitato Timor Est e perfino oggi il paese gli fornisce costantemente incentivi e obiettivi per i suoi tentativi artistici.

Causato da zuffe politiche, da antagonismo religioso e da tentativi di dominare le risorse naturali, il conflitto di Timor Est ha provocato numerose vittime e ridotto innumerevoli persone a una vita di estrema povertà in cui i diritti umani sono frequentemente violati. Anche se ha ottenuto l'indipendenza, Timor Est non ha ancora raggiunto la capacità di vivere autonomamente e una quantità di gente muore in povertà.

In questi giorni Hwang sta lavorando per far sì che la comunità internazionale venga a conoscenza della situazione terribile in cui si trova quel paese e cerchi di aiutare la sua popolazione su una base pratica. Personalmente ha fornito assistenza al popolo di Timor Est con fondi raccolti dai suoi conoscenti e attraverso le sue attività artistiche.

Hwang è un artista la cui pura natura artistica si accorda con la sua vita reale. I critici d'arte affermano che, attraverso Hwang e la sua arte, si può capire il significato dell'affermazione che la bellezza genuina deriva dall'interesse e dall'amore verso l'umanità.


Tratto da “Stone Sculpture”, in Pictorial Korea, ottobre 2005. Senza indicazione dell'autore del testo e delle fotografie. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo