Sottae: pali degli spiriti nei villaggi di campagna

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ll'ingresso di molti villaggi di campagna in Corea ancora oggi si notano certi simboli di un lontano passato. Si tratta dei changsŭng (장승), a cui si è accennato in un'altra pagina, e dei sottae (솟대), o pali degli spiriti. Gli uni e gli altri servono per allontanare gli spiriti cattivi e per portare fortuna al villaggio.

Tre “sottae” all'ingresso del villaggio di Mirim-ri
a Koch'ang, nella regione Chŏlla-pukto

Sia i changsŭng che i sottae sono di legno e sono decorati con elementi naturali. I primi, più imponenti, stanno a guardia del sentiero di ingresso e normalmente hanno forma umana e un aspetto truce per spaventare le malattie e il male che volessero entrare nel villaggio: hanno anche una certa autorità “militare” in quanto hanno il titolo di grande generale. I secondi, invece, hanno la forma di un uccello (un'anitra selvatica, anche se molto stilizzata), e sono posti in cima ad un alto palo: al contrario degli altri, rappresentano piuttosto un simbolo di buon augurio e servono per propiziare abbondanza di raccolti per gli abitanti del villaggio, oltre che allontanare eventi naturali dannosi.

I residenti del villaggio si riuniscono ogni anno per fabbricare questi pali degli spiriti e per tenere i riti propiziatori.

I residenti del villaggio preparano la tavola per i riti propiziatori

I sottae sono manifestazioni della religione popolare coreana. Nel villaggio di Kangmun, nella provincia Kangwŏn-do, ci sono tre pali sormontati da tre anitre selvatiche per allontanare gli incendi, le inondazioni e i danni provocati dal vento.

L'anitra, in particolare, funziona da divinità delle acque per garantire un raccolto abbondante.

Ma questo palo rituale tradizionale non veniva usato solo per attirare la buona sorte sul villaggio: un'altra forma di sottae era il palo che veniva eretto per festeggiare il residente di un villaggio che aveva superato gli esami di stato per diventare pubblico funzionario. In questo caso il palo era di color arancione ed era sormontato da un dragone blu.

Si sta scolpendo un'anitra fatta con legno di pino

Purtroppo molti di questi simboli folcloristici del passato sono andati rapidamente scomparendo negli ultimi trent'anni. Il villaggio di Mirim-ri a Koch'am, nella provincia del Chŏlla-pukto, è uno dei pochi luoghi della Corea in cui si sia conservata la tradizione di fabbricare ed erigere i pali sottae in occasione del capodanno lunare e di tenere i riti propiziatori.

Il primo passo di questi riti è quello di nominare chi dovrà officiare la cerimonia. Di solito nel quinto giorno del nuovo anno lunare si tiene una riunione per scegliere l'officiante, chiamato cheju (제주 ), fra gli anziani del villaggio che hanno avuto buona sorte l'anno precedente.

Attorno al sottae vengono legate delle
corde fatte di paglia attorcigliata

Poi una banda di musicisti contadini va da una casa all'altra suonando e raccogliendo denaro o riso per finanziare i riti. Nel quattordicesimo giorno vengono fabbricati i pali degli spiriti e la mattina del quindicesimo giorno i pali vengono eretti e tutti gli abitanti del villaggio si recano alla montagna degli spiriti protettori del villaggio per tenere i riti comuni sull'altare dei guardiani tutelari.

Dopo i riti ufficiali, gli abitanti del villaggio formano due gruppi per fare la gara del tiro alla fune, chiamata chultarigi (줄다리기).

Il gruppo di donne che tirava la cima
“femminile” della fune esulta dopo aver
vinto la gara di tiro alla fune

La fune è costituita da due grosse corde intrecciate preparate in anticipo, l'una considerata femminile e l'altra maschile. Il risultato del tiro alla fune è sempre lo stesso: il gruppo che tira il capo femminile della fune viene lasciato vincere perché le donne sono il simbolo dell'abbondanza e della fertilità.


Basato su “Sotdae, Embodying Wishes for Prosperity”, in Pictorial Korea, gennaio 2002. Testo originale di No Yee-Lae, fotografie di Kang Kun-mo. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo