Il nuovo teatro all'aperto “Haneul”



Uno scorcio del palco del teatro all'aperto Haneul

I

l Teatro Nazionale della Corea ha giocato un ruolo da pioniere nelle arti dello spettacolo negli ultimi 40 anni e ora ha inaugurato un teatro all'aperto chiamato Haneul (hanŭl 하늘), che in coreano significa “cielo”. Per decenni le rappresentazioni all'aperto si sono tenute nel cortile antistante il teatro principale, con risultati entusiasmanti. Per questo motivo ora vi è una grande attenzione per Haneul, un teatro dotato di tutte le apparecchiature necessarie e con un adeguato numero di posti a sedere.

Facendo seguito a una serie inaugurale di concerti che presentavano la storia della musica coreana, nel luglio 2002 il teatro ha offerto varie rappresentazioni tradizionali all'aperto (madanggŭk 마당극), mentre per agosto sono previsti concerti speciali e nel mese di settembre saranno presentati drammi tradizionali.

Il teatro all'aperto Haneul, inaugurato l'11 giugno 2002, non è semplicemente uno spazio all'aperto, ma un'arena accuratamente pianificata e realizzata. È fornita di tutti i dispositivi di un teatro normale, con un sistema di illuminazione mobile, un sistema audio, camerini per gli attori, locali di servizio e aree di sosta per gli spettatori.

Ciò significa che qui si possono effettuare rappresentazioni di vari generi, combinando le tecniche occidentali e quelle dell'intrattenimento tradizionale coreano, che in origine si teneva all'aperto.

L'esterno del teatro è semplice in quanto finito a cemento grezzo. Le colonne che circondano il teatro sono simili a quelle di altri due teatri coreani stabili, il che dà l'impressione di trovarsi in un teatro coperto. Le colonne permettono anche di usare un sistema di illuminazione mobile. Il piano del palcoscenico rotondo ha una base di terra e palcoscenico e sedili sono stati posti il più vicino possibile fra loro per rendere massima la comunicazione tra gli attori e il pubblico.


Un'esecuzione di musica “fusion”

Questa vicinanza fra esecutori e spettatori è stata resa evidente nella serie di rappresentazioni d'apertura, dedicate alla musica coreana. Un'esecuzione delle Quattro Stagioni di Vivaldi da parte di un gruppo di kayagŭm (le arpe orizzontali a 12 corde), che di solito non suonano all'aperto, si è udita chiaramente e ha acquistato un suono ricco e misterioso.

Belle armonie sono anche state ottenute dal gruppo tedesco Salta Cello, noto per la sua fusione di musica occidentale e orientale, e dall'esecuzione dello strumento tradizionale coreano haegŭm (violino a due corde) accompagnato da un'orchestra tradizionale coreana con pianoforte.

I migliori lavori di musica tradizionale coreana come il taechwit'a (musica per strumenti a fiato e a percussione), la musica di corte e il sujech'ŏn (gruppo di fiati tradizionali), sono stati presentati al pubblico senza sacrificare la dignità originale della rappresentazione. Il ritmo di un complesso che combinava i tamburi coreani a clessidra (ch'anggu) e i tamburi occidentali ha completamente annullato la separazione fra il palcoscenico e il pubblico. Gli spettatori, che potevano vedere da vicino il respiro e le emozioni degli artisti applaudivano e l'applauso, a sua volta, stimolava l'entusiasmo degli esecutori.

Il teatro Haneul ha continuato in luglio e continuerà anche nei prossimi mesi a fornire questo tipo di emozioni. A luglio sono state proposte rappresentazioni di madanggŭk (o “drammi da cortile”), che si possono definire come l'origine del teatro coreano. Sono facili da seguire anche da parte di un pubblico straniero, perché fanno affidamento più sullo spettacolo gestuale che sul dialogo e hanno una trama semplice e facile da capire.


Ritmi da parte di un percussionista coreano e uno straniero

Il 20 luglio 2002 è stata presentata “La lanterna di fiori”. Si tratta di una rielaborazione della rappresentazione Chindo Tasiraegi (canti e danze tradizionali) che mette in luce l'antica credenza coreana che la morte non è altro che la continuazione della vita. Comprende la danza delle maschere, suoni di tamburi, oltre alla satira e alla commedia originali della regione del Chŏlla-do. Il 21 luglio è stata rappresentata “Lacrime di Mokpo”, una storia d'amore malinconica che mostra tutta la tristezza di chi passa la vita scaricando carichi dalle navi nel porto di Mokpo.

Il 27 luglio è stata la volta di Nongja ch'ŏnhaji taebon, che mette in risalto la consapevolezza dell'assurdità della vita dal punto di vista dei contadini mentre questi osservano un rito sciamanico (kut) in un villaggio. È colmo di azioni visive e auditive spettacolari perché il kut viene trasformato in una scena di parodia e di satira. Il 28 luglio infine sono state effettuate due rappresentazioni: Nolbujŏn, la storia di un uomo ricco e del suo povero fratello minore, rappresentata in un modo comico e satirico, e Marionette, la storia della popolazione di un villaggio, atterrita dall'ostilità e dall'odio scatenato dalla guerra.

Ad agosto, a causa delle ferie, le rappresentazioni all'aperto sono più attraenti che mai per i coreani. Haneul ha preparato la prima intera rappresentazione di un pansori (opera tradizionale coreana) all'aperto. Il 9 agosto Ahn Suk-seon eseguirà l'intero pansori “Susungga” (Canto del palazzo sott'acqua). Il fatto che l'artista sosterrà il canto dell'opera completa, che dura 4 o 5 ore, è molto significativo.

La troupe Suremudae del teatro presenterà un festival della farsa della durata di quattro giorni a partire dal 15 agosto. Queste farse utilizzano espressioni esagerate, situazioni ridicole, scherzi, giochi di parole ed espressioni curiose prive di significato per far ridere la gente. Il lavoro principale sarà “La jalousie de Barbouille” del famoso commediografo francese Molière.


Il gruppo di suonatrici di kayagŭm esegue le Quattro Stagioni di Vivaldi

Quest'opera si basa fortemente sull'improvvisazione, che è una caratteristica della Commedia dell'arte, e presenta caratteri tipici che indossano mezze maschere. La storia racconta del conflitto fra una coppia sposata quando un pedante dottore in filosofia si intromette fra l'astuta moglie e il marito geloso.

Il dramma in un atto “Il filosofo: guardando il mondo attraverso nuvole di fumo” di un autore algerino e “L’uomo che conta” sono storie del mondo islamico con temi filosofici. Tranne che per “Il filosofo”, gli altri spettacoli presentano anche una varietà del teatro dei burattini. “La farce de Maitre Pathelin”, che è considerata essere l’essenza della farsa, viene rappresentata nella forma di teatro spontaneo ed è piena di arguzie vibranti e sardoniche.

Il 23 agosto il Coro nazionale concluderà la stagione estiva con “Armonie di una notte di mezz'estate”. Il 20 e 21 settembre, attorno a Chusŏk, il Festival della luna del raccolto, sarà presentata una serie di drammi tradizionali: questo sarà l'inizio della stagione autunnale che continuerà per tutto il mese di novembre. I programmi possono essere consultati in linea al sito www.ntok.go.kr.


Tratto da “Open Air Theater Haneul”, in Pictorial Korea, luglio 2002. Testo di Lee Hye-kyeong, fotografie di Lee Kap-chul. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo