Creato un cane fluorescente come cavia per malattie umane

Questo articolo non è consigliabile per chi ama gli animali, in particolare per chi possiede uno dei simpaticissimi cani del tipo beagle. Qui si parla infatti di cani-cavia da sacrificare per la ricerca scientifica intesa a trovare rimedi per malattie genetiche che gli umani hanno in comune con i cani.
In questo sito si è già parlato di cani clonati per ottenere animali col fiuto particolarmente sviluppato, adatti per l’individuazione di narcotici ed esplosivi.


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l 27 luglio 2011 un gruppo di ricerca dell’Università nazionale di Seul ha rivelato di aver creato un cane fluorescente usando una tecnica di clonazione che potrebbe essere utile per trovare cure per malattie umane come l’Alzheimer e il Parkinson.


Uno dei beagle tipo Tegon appena nato

Il cane chiamato Tegon, una femmina di beagle nata nel 2009, quando è illuminata da luce ultravioletta risulta normalmente fluorescente di colore rossiccio, ma questo colore diventa un verde brillante quando le viene somministrato nel cibo la doxiciclina, un antibiotico che ha un’attività antibatterica ad ampio spettro, indicato in molte importanti patologie infettive.

I ricercatori, che hanno completato una serie di test durata due anni, hanno detto che la capacità di brillare al buio può essere attivata o disattivata a comando, aggiungendo un particolare elemento al cibo del cane. Come si è detto, la fluorescenza del cane può essere osservata solo quando l’animale viene illuminato da luce ultravioletta in un ambiente buio.

Lee Byeong-chun, capo del gruppo di ricerca, ha detto che la creazione di Tegon apre nuovi orizzonti alla medicina dal momento che il gene iniettato per rendere luminescente il cane può essere completato con geni che provocano malattie umane fatali. Si spera cioè che questi animali permettano di seguire il corso di una malattia nel tempo mediante la fluorescenza come tracciante.

Lee, che è direttore dell’Ospedale per gli animali dell’Università nazionale di Seul ed è professore al dipartimento di teriogenologia e biotecnologia nella stessa università, dice che i cani non vengono danneggiati in alcun modo dal procedimento di aggiunta della fluorescenza.

Il cane è stato creato usando un procedimento in cinque tappe. Gli scienziati hanno per prima cosa inserito un frammento di DNA che controlla l’espressione di un gene fluorescente verde in cellule di cane. Hanno poi estratto il DNA da un ovocita (cellula riproduttiva femminile immatura prima della fertilizzazione) di cane e vi hanno inserito le cellule di cane modificate per la fluorescenza.

La terza tappa è stata quella di usare un procedimento noto come trasferimento nucleare di cellule somatiche per produrre un embrione, la stessa tecnologia che il gruppo universitario usò nel 2005 per creare Snuppy, il primo cane al mondo ad essere clonato.

L’embrione risultante è stato quindi trasferito in una cagna madre surrogata e dopo 60 giorni di gravidanza è nata Tegon.

Lo scienziato dice che gli umani e i cani hanno in comune 268 malattie di tipo genetico. Inoltre i cani hanno somiglianze fisiologiche e anatomiche con gli esseri umani, per cui, la creazione di cani che mostrino artificialmente tali sintomi, potrebbe aiutare a scoprire metodi di cura per malattie che affliggono gli esseri umani. Iniettando negli animali geni di malattie umane, come l’Alzheimer e il Parkinson, si dovrebbe riuscire ad avere una maggiore comprensione di come queste malattie si sviluppino.

I cani sono dei buoni candidati per questo tipo di ricerche perché hanno una buona capacità di comunicazione con gli esseri umani, cosa che permette loro di rispondere bene agli ordini diretti. Sono poi anche facili da gestire.

I cani sono stati usati da tempo come uno dei primi modelli di animali nel campo della ricerca medica. Vengono usati per testare nuove medicine, per verificarne l’efficacia, la tossicità e il dosaggio prima che queste siano somministrate agli esseri umani.

Questa scoperta, che è stata pubblicata nella rivista internazionale ‘Genesis’, ha richiesto quattro anni di ricerche con una spesa equivalente a 3 milioni di dollari USA per creare i cani e condurre i necessari test di verifica.

Si veda anche il seguente video sull’argomento:


Tratto da vari articoli di giornali coreani pubblicati nel mese di luglio 2011.

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© Valerio Anselmo