Lee Keun-bok
mastro artigiano dei tetti delle case tradizionali


«L’

architettura tradizionale della Corea, — dice il sessantunenne Lee Keun-bok, un costruttore di tetti che lavora sugli edifici tradizionali — racchiude in sé la visione dell’universo e il senso estetico della popolazione. I concetti fondamentali della cosmologia coreana sono riflessi nella struttura di una casa tradizionale, mentre l’uso di materiali naturali, come legno, terra, paglia e carta, rappresenta lo sforzo per entrare in armonia con la natura.»

Secondo la filosofia antica, i tre elementi essenziali dell’universo comprendevano il cielo, la terra e l’uomo. Nell’architettura tradizionale il tetto della casa è il simbolo del cielo, le fondamenta rappresentano la terra, mentre lo spazio fra il cielo e la terra è la dimora degli esseri umani. Siccome il tetto di una casa tradizionale collega lo spazio riservato agli esseri umani con il cielo, questa dovrà essere la parte più attraente della struttura lignea.

L’eleganza duratura della casa coreana


Una tegola finale d’angolo, decorata con il disegno di due draghi.

«Oggigiorno il lavoro di costruzione di una casa coreana tradizionale — dice Lee — è suddiviso fra varie persone, ma in passato invece il costruttore doveva conoscere la carpenteria e una decina di altre arti. Io ho imparato da solo a costruire tutta la casa. Mio padre era un costruttore di case nella mia città natale di Imsil nella regione Jeolla del nord. L’ho aiutato nel lavoro fin da quand’ero bambino e ho imparato tutto quello che era necessario sapere sulla costruzione delle case. Ricordo che, quand’ero giovane, ho visto moltissime case con le travi rovinate perché il tetto lasciava passare l’acqua quando pioveva. In quelle condizioni, il tetto alla fine crolla. Odiavo vedere dei tetti in quelle condizioni e fu allora che decisi di occuparmi principalmente delle tegole.»

Gli edifici dei palazzi reali, i templi e le migliori delle vecchie case che sono state conservate come tesori culturali sono state costruite con materiali di altissima qualità. Si usava legno stagionato accuratamente selezionato e veniva applicata calce viva, che può durare fino a mille anni, invece del cemento che dura invece appena un centinaio d’anni. Ma, anche se si prestava la massima cura nella selezione dei materiali e nei processi di costruzione, quando le tegole del tetto non erano disposte in modo appropriato il risultato era come cercare di erigere una torre di sabbia.

Negli ultimi 40 anni Lee ha rinnovato o costruito ex-novo i tetti di numerosi edifici storici, fra cui la Porta Sungnyemun (tesoro nazionale numero 1), l’antica Grande porta del Sud (Namdaemun) della capitale, e importanti edifici dei cinque palazzi reali del periodo Joseon, oltre a circa 200 altri progetti, fra cui alcuni edifici dei templi Bongjeongsa e Beopjusa. Per la sua vasta esperienza nel lavorare con le tegole dei tetti tradizionali, il 21 ottobre del 2008 Lee è stato designato “Importante proprietà culturale immateriale numero 121”, unico individuo in Corea ad aver ricevuto questo onore.

Una grazia funzionale


Lee al lavoro sul tetto di un edificio storico rifatto di recente
Non si conosce con esattezza quale sia stato il momento in cui in Corea sono state create le tegole per i tetti, ma resti degli scavi archeologici effettuati nel paese indicano che erano usate estesamente durante il periodo dei Tre Regni (57 a.C. - 668 d.C.). Le tegole dei tetti sono fatte di argilla a cui viene data una forma curva. Dopo essere state cotte a temperature estremamente alte (sui 1.000-2.000 gradi), le tegole risultano eccezionalmente durature.

In accordo con i principi yin e yang, le tegole si distinguono in due tipi: maschili (convesse) e femminili (concave). Anche le tegole finali del tetto hanno i due tipi, maschili e femminili. In generale tre tegole poste l’una sull’altra formano un’unità che garantisce che, anche se due delle tegole si dovessero rompere, l’unità nel suo insieme manterrebbe una chiusura ermetica e il tetto non lascerebbe passare l’acqua. Le linee curve formate dalle tegole sono l’essenza dell’eleganza del tetto.

«Una delle caratteristiche principali dell’architettura tradizionale della Corea — dice Lee — è la bellezza delle linee curve, che si esprime al meglio nelle linee del tetto. Bisogna anche considerare il peso delle tegole, della terra e il materiale delle travi che sostengono il carico. Ogni tegola pesa 7 chili e, se la struttura di supporto posta sotto non è adatta per sostenere il peso delle tegole, può abbassarsi e far perdere la bellezza naturale delle linee del tetto.»

«Anche se il lavoro dei carpentieri può durare un anno per completare la casa, il lavoro di chi posa le tegole del tetto può essere completato in appena una ventina di giorni. — dice Lee — Ma pochi lavori possono mettere alla prova la pazienza di una persona quanto questo mestiere. D’estate le tegole si scaldano e possono raggiungere una temperatura di 60 o 70 gradi, per cui risulta difficile respirare e spostarsi. È come fare la sauna lassù. D’inverno, invece, si è esposti ai morsi del vento gelido e inoltre c’è sempre il pericolo di cadere perché le tegole diventano scivolose. Ma, quando il lavoro è finito, la vista delle tegole lucide che formano delle curve gentili è una cosa che mi dà una profonda soddisfazione.»


Tratto da “Lee Keun-bok Master Roof Tiler”, in Koreana, vol.24, n.4, Inverno 2010. Testo originale di Park Hyun Sook, fotografie di Ahn Hong-beom e Kim Young-gwang. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo