Trekking nella valle del Naerinchŏn


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ersino nella regione del Kangwŏndo, nota per il suo terreno montagnoso, la valle in cui scorre il Naerinchŏn è ritenuta così inaccessibile che solo chi è uso alle fatiche del trekking si azzarda a visitarla. Percorrere questa valle d'autunno, quando i colori delle foglie cambiano improvvisamente, è un'esperienza indimenticabile.

La vallata al crepuscolo

Il torrente Naerinchŏn, che poi confluisce nel fiume Soyanggang, scorre dalle vallate occidentali del monte Odae alto 1563 metri. Man mano che si scende, il paesaggio diventa via via più affascinante. Il corso d'acqua scorre fra profonde foreste e il fiume, che aggira calmo i massi montani, offre rifugio a pesci che vivono solo in acque molto pulite.

D'estate il luogo non è deserto in quanto la sua bellezza attira un buon numero di villeggianti in vacanza, ma, una volta che l'estate è passata e i vacanzieri sono tornati a casa loro, i villaggi sparsi sulle sue rive riconquistano la loro pace, e la vita calma di sempre torna a scorrere quasi seguendo il tranquillo fluire delle acque del fiume.

Sul posto gira una storia che narra di un misterioso villaggio che ancora esisterebbe nell’area, ma che non si riesce più a trovare.

Cachi messi a seccare al sole

Circa vent’anni fa, quando la strada lungo il Naerinchŏn non era ancora asfaltata, un uomo che stava attraversando la zona perse la strada e vagò girando in diverse vallate finché giunse a un piccolo villaggio in cui la gente indossava gli stessi vestiti che erano usati cent’anni fa, durante il regno di Chosŏn. Il viandante si fermò per la notte al villaggio e ripartì il giorno seguente.

Dopo qualche tempo volle visitare di nuovo il villaggio, ma non riuscì più a trovarlo. Effettivamente qualche decennio fa una cosa del genere potrebbe essere successa in una zona tanto inaccessibile, dove un piccolo villaggio poteva restare isolato e vivere per anni senza contatti con il mondo esterno.

I villaggi nella parte alta della valle si sono quasi tutti spopolati negli anni 70, quando gli abitanti si sono spostati verso le aree urbane che, in seguito alla rapida industrializzazione del paese, offrivano posti di lavoro ben rimunerati. Oggi solo poche case restano abitate e la zona è particolarmente ricercata da chi desidera effettuare del trekking in una zona isolata.

Si lavora nei campi

Fra le tante valli secondarie che si dipartono dalla valle principale è da ricordare Chŏkkarigol, una piccola valle con una quantità d'acqua e di cascate. La valle è stata formata da un meteorite caduto nella zona in tempi preistorici. All'ingresso della valle si trova una sorgente chiamata Pangdong yaksu, dove yaksu significa “acqua medicinale”.

Circa 300 anni fa una persona che campava cercando ginseng selvatico, dopo che un dio della montagna gli comparve in sogno, trovò una grande radice di ginseng che aveva cent'anni. Nel luogo dal quale fu tolta la radice sgorgò una sorgente d'acqua fresca che è oggi nota come un toccasana per la cura dei disturbi di stomaco.

Un’altra vista della valle e del fiume

Vicino alla fontana vi sono delle pagode in pietra costruite da chi veniva alla fontana per propiziarsi gli spiriti della montagna e ottenere una vita lunga e senza malattie. Vi è anche un altare in pietra sul quale i cercatori di ginseng offrono riti agli spiriti della montagna. Attorno a queste sorgenti aleggia un'atmosfera spirituale quasi magica, di tipo sciamanico.


Tratto liberamente da “Trekking the Naerincheon” in Pictorial Korea, ottobre 2000. Testo di Min Byung-jun, fotografie di Lee Kab-chul. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo