Versione su CD-ROM del
canone buddista Tripitaka Koreana

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


L

a preparazione delle oltre 80.000 tavole per la stampa del canone buddista coreano (Tripitaka Koreana, in coreano p'alman taejanggyŏng 팔만대장경 ) fu iniziata per sollecitare l'aiuto del Budda nel respingere gli invasori mongoli. Questa ciclopica impresa, che consisteva nella preparazione delle tavole e nel successivo intaglio di oltre 52 milioni di caratteri cinesi, iniziò nel 1236, 23º anno di regno del re Kojong dello stato di Koryŏ (918-1392), che regnò dal 1213 al 1259.


Monaci di Haein-sa mentre camminano nel cortile interno del tempio tenendo in mano un blocco del Tripitaka ciascuno: è un rituale che i monaci seguono per far penetrare meglio nella propria mente gli insegnamenti del Budda.

Le preziose tavole sono custodite in due depositi nel tempio Haein-sa, costruito durante il regno di Silla (57 a.C. - 935 d.C.) in una profonda valle del monte Kayasan, ad Hapch'ŏn nella regione di Kyŏngsang-namdo. Queste tavole sono state designate nel 1995 “patrimonio culturale mondiale” da parte dell'UNESCO, essendone stato riconosciuto il pregio come copia meglio conservata del canone buddista intagliata in caratteri cinesi.

Le 81.258 tavole lignee del Tripitaka Koreana sono incise su entrambi i lati, cosicché si raggiunge un totale di 162.516 pagine stampate. I blocchi di legno, che in totale pesano oltre 280 tonnellate, sono stati conservati nel loro stato naturale per oltre 750 anni. Quando si iniziò l'opera, il legno di betulla bianca da cui sono costituite le tavole, fu immerso ripetutamente in acqua di mare e quindi fatto asciugare per tre anni prima di essere tagliato in blocchi e inciso con i vari testi. Si dice che gli intagliatori si inchinassero profondamente ogni volta che finivano di intagliare un carattere. Siccome ognuno dei blocchi conteneva 644 caratteri, si inchinavano 644 volte per ogni blocco intagliato.


Nella foto il monaco Chongmin, direttore del progetto Tripitaka Koreana su CD-ROM

Per creare le tavole per la stampa dell'intero canone buddista nel tredicesimo secolo occorsero 16 anni. Oggi l'intera opera è stata codificata per il computer e, anche questa volta, il compito non è stato facile. Nei 9 anni di lavoro che sono occorsi per venirne a capo, si sono dovuti risolvere innumerevoli problemi.

Non ci si è limitati a inserire i caratteri originali dell'opera, ma si sono creati dei glossari, si sono introdotte immagini dei blocchi lignei, si sono aggiunte note bibliografiche, un indice, un dizionario dei termini buddisti, un dizionario di cinese e varie funzioni di ricerca, oltre a funzioni per lo scaricamento dei testi. Alcuni problemi “tecnici” sono stati legati al fatto che molti dei caratteri cinesi usati nei blocchi lignei originali erano varianti di altri caratteri cinesi con lo stesso significato, e avevano subìto cambiamenti negli anni che sono occorsi per finire l'opera. Molte di queste varianti sono state conservate nell'opera su computer, ma ci si è accorti molto presto che il sistema di scrittura Unicode con 2 byte per carattere, generalmente usato per le lingue orientali, era inadeguato. Dopo vari studi, si è deciso di adottare un sistema a 4 byte per carattere, con conseguente creazione di un software di editing di testi in cinese codificati con 4 byte per carattere e di un programma di word processing adeguato per questi testi. Attualmente la Corea, la Cina, Taiwan e gli Stati Uniti stanno unendo le forze per trasferire su computer e integrare i vari canoni buddisti del mondo.

La versione multimediale su 15 CD-ROM sarà presto disponibile, mentre l'opera è già consultabile su Internet in versione semplificata all'indirizzo http://www.sutra.re.kr/home_eng/index.do. Si tenga presente che, per ora, l'opera è fornita solo con testo cinese e commenti in coreano.


Tratto in parte da “CD-ROM version of the Tripitaka Koreana” in Korea Pictorial, ottobre 2000. Testo di di Lee Jin-hye, fotografie di Kwon Tae-kyun Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo